18 Mag 21

Sirente Velino, il Parco è riperimetrato

Nella fase in cui lo sviluppo sostenibile, la transizione green e il turismo ecologico ed esperienziale diventano le strategie del Paese, dell’Europa e del mondo intero, la destra abruzzese con una scelta antistorica getta alle ortiche il patrimonio prezioso del Parco regionale Sirente Velino, commenta il consigliere dem Pierpaolo Pietrucci.

Pierpaolo Pietrucci

Abbiamo chiesto di investire sull’economia locale, le infrastrutture leggere, i prodotti tipici, il turismo locale, il sistema dell’accoglienza e della ristorazione dei nostri borghi, di sostenere l’agricoltura e gli allevatori, di accrescere i ristori per le attività economiche danneggiate dalla fauna selvatica e oggi dalla pandemia, di offrire più servizi alle popolazioni del Parco. E invece, con un colpo di mannaia, si riducono i confini del Parco cancellando i circa 18mila emendamenti di merito presentati da me e dal collega Fedele alla riperimetrazione del Parco Sirente Velino: era l’unico modo possibile per combattere un progetto di legge che è nato male e che finirà peggio, certificando la totale inadeguatezza di questa Giunta nell’affrontare le tematiche nevralgiche di una Regione che non a caso è stata definita cuore verde d’Europa. Una legge retrograda che danneggia i cittadini dei Comuni che avrebbero potuto beneficiare del brand del Parco e di tutte le risorse attinenti in proporzione alla porzione di territorio che vi ricadrà.  A nulla è servita la valanga di firme di quei cittadini, di quelle associazioni, di personalità del mondo della scienza e della cultura che avrebbero voluto salvare il nostro parco e che, in pochi giorni, aveva raggiunto la ragguardevole cifra di 180mila NO alla riperimetrazione. Voci di dissenso che con tutta evidenza questo governo regionale non ha inteso ascoltare.  Trovo altresì spiacevole l’atteggiamento tenuto dall’assessore Imprudente che ha solo perso un anno promettendo tavoli di concertazione con le decine di associazioni da sempre contrarie, una concertazione farlocca che spero i cittadini terranno in debita considerazione.

 

Fedele: “L’Abruzzo è tornato al Medioevo”

Oggi Lega, Fratelli D’Italia e Forza Italia hanno cancellato dalla storia dell’Abruzzo circa 14mila ettari di parco Regionale Sirente Velino. Una messa nero su bianco nella legge dell’assessore Imprudente passata in Aula con tutti i voti del centrodestra. La Giunta del presidente Marsilio si è confermata una sciagura per la nostra Regione verde che da oggi, purtroppo, a causa di questi signori, è un po’ meno verde. Così, il consigliere regionale Giorgio Fedele, commentando l’approvazione della norma che riperimetra i confini del Parco regionale Sirente Velino. Una battaglia annunciata a cui il Movimento 5Stelle si era preparato con oltre 10mila emendamenti che hanno costretto la maggioranza a ricorrere all’uso del vergognoso strumento della ghigliottina pur di portare a casa la norma, adducendo discutibili motivazioni per richiamare la clausola d’urgenza per l’approvazione. Questa legge è partita male e finita peggio. In commissione come in aula sono state azzerate le richieste delle opposizioni e dei cittadini. Questa legge non migliora e non potenzia il Parco, non stanzia un euro per la sua valorizzazione, non vi è un progetto di ritorno in termini economici ed ecologici. Quello di oggi è un passo indietro che riporta l’Abruzzo al medioevo. E mentre dal Governo nazionale e in Europa guardano sempre di più alla transizione ecologica, la tutela ambientale e il green, in un momento in cui l’Unesco riconosce il valore del Parco della Maiella e i parchi nazionali sono la meta di tanti turisti che scelgono di rimanere nei confini nazionali per le vacanze, il presidente romano in Abruzzo taglia 14mila ettari di Parco, tirando uno schiaffo in faccia alle migliaia di cittadini che da oltre un anno combattono per tutelare il proprio territorio. Questa è una vergogna che peserà sulle loro coscienze politiche per sempre, e se mai volessero dimenticare quello che hanno fatto all’Abruzzo noi saremo sempre pronti a ricordare che sono stati gli autori consapevoli di questo scempio.

 

Di Benedetto: “Mi sono astenuto per onestà intellettuale”

In sede di votazione riguardo l’approvazione del progetto di legge per modificare l’ordinamento del Parco Naturale Regionale Sirente Velino ho deciso di astenermi. Il progetto di legge circa la nuova disciplina del Parco con relativa revisione dei confini riguarda un territorio dove ho ricoperto la carica di Sindaco per undici anni e dove, per qualche anno, ho esercitato il ruolo di componente del consiglio di amministrazione dello stesso ente, spiega il consigliere regionale Americo Di Benedetto, per Legnini Presidente, la riperimetrazione dei confini del Parco è un’operazione di grande importanza da portare avanti con le dovute cautele dal momento che interessa una porzione di territorio con equilibri e criticità particolarmente delicati.

Americo Di Benedetto

A tal proposito ritengo che sia fondamentale avvalersi di valutazioni scientifiche fornite da esperti del settore. Sarebbe erroneo pensare che, includendo quanta più superficie possibile all’interno dell’area tutelata, il territorio sia automaticamente meglio preservato, tanto più se non si dispone di pareri di natura scientifica promananti da soggetti terzi, che non siano condizionati da interessi di parte. Negli anni 80 la nascita del Parco Naturale Regionale Sirente Velino trovò un positivo riscontro presso le comunità locali ma a più di un trentennio dalla sua istituzione non è stata mai portata avanti una seria valutazione scientifica, né si è discusso di come il Parco potesse essere meglio amministrato e valorizzato in funzione del suo valore naturalistico. È del tutto evidente come tali mancanze abbiano avuto un ruolo determinante nel generare quelle problematiche che, nel tempo, hanno portato alcune comunità a tornare sui propri passi ed a mostrare insofferenza.

L’Ente Parco trova ragion d’essere negli elementi paesaggistici e naturalistici che lo contraddistinguono, sono questi gli aspetti da tenere in considerazione nell’affrontare questioni importanti come la ridefinizione dei confini, indipendentemente dalle sue finalità di ampliamento o riduzione degli stessi. A ciò si aggiunga che si tratta dell’unico Parco Regionale d’Abruzzo, da noi voluto e finanziato in quanto volano di sviluppo e prestigio per la nostra Regione. So bene che una riperimetrazione è già stata proposta dalla mia parte politica di riferimento, nel periodo in cui ho ricoperto la carica di sindaco; fu una proposta assolutamente legittima dal punto di vista politico ma inattuabile da un punto di vista tecnico poiché, come ebbi a sottolineare già all’epoca, non si può ridefinire il contorno di un’area protetta senza avvalersi delle opportune consulenze. Prima di procedere con qualsivoglia modifica occorre quindi che vi sia una valutazione tecnico-scientifica che prescinda dagli umori della classe politica che dirige questa Regione: riscontrando la mancanza di tale valutazione e non volendo andare contro le decisioni prese in precedenza anche dalla mia parte politica, ho scelto di astenermi. Mi sono astenuto per onestà intellettuale e per il profondo rispetto che provo verso quei territori e verso il lavoro che negli anni molti amministratori locali hanno portato avanti anche subendo le disfunzioni del Parco, conclude Di Benedetto.