19 Lug 23

Pescara, così il cemento alimenta l’afa

Le città da bollino rosso per il gran caldo sono oggi Ancona, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona e Viterbo.

Temperature molto elevate con tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione, condizioni climatiche che possono rappresentare un rischio per la salute della popolazione, l’afa dovrebbe attenuarsi da domani almeno nelle grandi città del nord, mentre nel centro sud proseguirà con picchi over 40 gradi almeno fino a sabato.

Ormai, lo sanno tutti, la soluzione è: utilizzare in modo massiccio la risorsa-suolo e il patrimonio verde, la terra e le piante, aumentando la permeabilità e l’ombra. Invece, in questi giorni assistiamo increduli a quanto sta accadendo, rileva il direttivo della Sezione ‘Gorgoni’ Italia Nostra di Pescara, se volevamo un primato lo abbiamo raggiunto, perché la città rimarrà anche nel futuro sempre nella top-ten delle città più calde e con maggior consumo di suolo: ormai è rimasta l’unica classifica che riusciremo a scalare in positivo.

Il riferimento dell’associazione è ai tanti lavori in corso in città. Da via Fornace Bizzarri, dove è stato già posizionato il cantiere per eliminare il parco, agli orti di via Santina Campana, altra area che attende il suo cantiere a discapito del verde. Dal parco ‘8 marzo’, che sarà smantellato per una struttura sanitaria, a corso Vittorio Emanuele, dov’è aperto il cantiere per l’ennesima sistemazione che inserirà, al posto di alberi, delle pergole con grandi fondamenta, fino alla strada parco, dove stanno tagliando alberi proprio ora, in vista dei lavori; anche qui non esiste la legge a protezione dell’avifauna che vieta taglio o potature di alberature fino a settembre. Infine si prepara il colpo finale: l’enorme volume di cemento da riversare col palazzo della Regione in pieno centro, sulle aree di risulta, dove i cittadini aspettavano il grande parco centrale da 35 anni, conclude Italia Nostra.

Intanto i satelliti dell’Agenzia spaziale europea osservano le ondate di caldo che stanno colpendo il nostro pianeta. L’Esa ha diffuso le immagini ottenute grazie al radiometro della missione ‘Copernicus Sentinel-3’ rilevando la differenza tra la temperatura dell’aria e la temperatura della superficie terrestre.

La temperatura dell’aria, indicata nelle nostre previsioni meteorologiche giornaliere, è una misura di quanto è calda l’aria al di sopra del suolo. La temperatura della superficie terrestre invece è una misura di quanto è calda la superficie effettiva al tatto. La mappa mostra che la temperatura della superficie terrestre è più calda della temperatura dell’aria. Man mano che il cambiamento climatico prende piede, è probabile che ondate di calore come questa diventino più frequenti e più gravi, con conseguenze di vasta portata, avvisa l’Agenzia spaziale europea.