Dossier Legambiente: carne viva
Precarietà, nuove povertà, assenza di servizi pubblici, di pianificazione ed una ricostruzione lenta. Il Dossier di Legambiente Abruzzo per il 6 aprile, elaborato da Rita Maione, Enrico Stagnini e Francesca
Precarietà, nuove povertà, assenza di servizi pubblici, di pianificazione ed una ricostruzione lenta. Il Dossier di Legambiente Abruzzo per il 6 aprile, elaborato da Rita Maione, Enrico Stagnini e Francesca
Da corso Vittorio Emanuele verso il Duomo, attratta da Bruce Springsteen che arriva da capo piazza, vedo che c’è Alberto Capretti, è domenica e si sta bene. Con la sua bella cultura musicale lui ieri
Chi avesse danni in una casa ristrutturata dopo il 2009 deve rivolgersi alla ditta che gli ha fatto i lavori, chi aveva la casa agibile ed ora ha dei danni, può rivolgersi ai Vigili del fuoco in
Guardiamoci intorno e cerchiamo il frutto dei 5miliardi di euro spesi finora all’Aquila. Cialente lascerà una città spaccata e mal impostata, una comunità isolata che dovrà recuperare un respiro
Mantova, Capitale italiana della Cultura 2016 è la prima città italiana per qualità della vita. E’ quanto emerge da una ricerca di Italia Oggi Università La Sapienza di Roma. Ultima Crotone, al 110mo
Non so a quanti terremoti distruttivi, sia seguita la scelta di tornare subito in centro storico. L’Aquila, ha scelto di non abbandonarlo. E’ un modello pionieristico da proporre ma il sindaco Cialente
Non credo sia normale avere una slot ogni 83 abitanti, e il record di slot machine dell’intera provincia italiana e non è un buon segno il tasso alcolico del capoluogo, più alto d’Abruzzo, più alto
L’Aquila vive un paradosso. Riceve da Roma fior di milioni per le mancate entrate e maggiori spese del post sisma e invece di riprendersi continua ad inabissarsi. Mentre Cialente, oltre all’aumento
La presidente Unicef abruzzese, Anna Maria Cappa Monti, chiama in causa le istituzioni, datevi da fare per i bambini aquilani, non possono essere lasciati in balia di se stessi sono stati sradicati dalle
La verità è che sono sempre meno le attività disposte a riaprire in centro storico. Bisognerebbe oggi immaginare una città diversa, troppi errori. A cominciare dai palazzi che avrebbero potuto aprire