16 Giu 14

Ufficio speciale fuori, solo loro dentro

Al cittadino che vorrebbe rientrare a casa e riavere presto una città e borghi vivibili, interessa poco sapere se i fondi sono nelle casse del Comune oppure in quelle dell’Ufficio speciale della ricostruzione. Conta sapere che le cose finalmente hanno preso una via. E piuttosto s’incavola, quando scopre che non si spendono i 44milioni di euro disponibili per rifare le scuole, quelle vere, tra materne elementari e medie, perché l’amministrazione non ha fatto ancora i progetti se non per una sola scuola. Le imprese edili poi, che aspettano i pagamenti, non sarebbero affatto contente di sapere che negli ultimi sei mesi sono rimasti congelati 240milioni di euro nelle casse comunali. Sì, congelati, invece di liquidare fatture a rotta di collo. Ed invece di vedere risolti questi problemi, deve subire scontri di ruoli e di potere che si consumano in questi giorni tra l’Ufficio speciale di Aielli, e l’assessorato alla ricostruzione di Di Stefano, con la regia di Cialente, ai quali non è piaciuto che Aielli abbia organizzato l’esame delle pratiche con criteri propri, pur seguendo le priorità stabilite dalla Giunta. Pare vogliano in realtà farlo fuori, nonostante furono proprio Barca, Cialente e Di Stefano, a partorire questa figura speciale, a garanzia di Roma e della spesa pubblica, ed è scritto proprio nell’intesa firmata dal Sindaco, che Aielli avrebbe dovuto controllare i progetti, prima di concedere le risorse. Deve controllare anche la qualità della ricostruzione e se volesse, potrebbe anche inserirsi nella pianificazione urbanistica, intese scritte dall’amministrazione che pure rigetta senza motivazioni serie e concrete. Questa politica dice oggi che le istruttorie sono lente, ma non ha mai voluto mettere un limite agli incarichi degli studi professionali, forse per questo i progetti arrivano sempre incompleti e in ritardo, d’altra parte i ricorsi del cittadino al Tar per i ritardi nell’ottenere i contributi saranno sempre di più, ma non hanno mai cambiato, dal 2009, le ordinanze che fissano in 90 giorni il termine ultimo per concederli. Mentre Aielli per far camminare le istruttorie, sceglie di ignorare le sentenze e di pagare le spese piuttosto che bloccare quelle in itinere. Cose piuttosto gravi a cui mettere mano subito, altro che le polemiche.