23 Apr 24

Primi nidi di fratino, specie sempre più rara sulle spiagge abruzzesi

Con l’inizio della primavera anche quest’anno i rilevatori volontari delle associazioni Paliurus e Gruppo Fratino Vasto  con il coordinamento degli ornitologi  della Stazione Ornitologica Abruzzese,  armati  solo di binocoli, pazienza ed attenzione, senza alcun contributo da parte di enti pubblici, hanno iniziato a monitorare alcuni tratti di arenile lungo la costa abruzzese, informa una nota della SOA.

Finora sono stati localizzati e segnalati ai vari enti quattro nidi nel Comune di Pineto. I nidi sono localizzati in semplici buchette nella sabbia dove vengono deposte le uova particolarmente mimetiche e difficili da individuare sono pertanto molto vulnerabili nel caso anche del semplice passaggio ed avvicinamento anche involontario di persone. Il pericolo maggiore, oltre alla predazione naturale, per la sopravvivenza di questi piccoli uccelli e del suo habitat è rappresentato dalla pulizia della spiaggia eseguita con mezzi meccanici ma negli ultimi anni la rimozione dei rifiuti in determinate aree sensibili è realizzata sempre di più manualmente come previsto dall’ordinanza balneare regionale.

Purtroppo dei quattro nidi segnalati la metà sono falliti per cause non note, o per un utilizzo improprio di metodi di protezione, ma il dato più preoccupante riguarda la spiaggia di Ortona compresa tra le foci del fiume Foro e del torrente Arielli che per anni ha rappresentato una delle aree riproduttive più importanti a livello nazionale del fratino, rara specie di uccello a rischio tutelata da normative nazionali ed europee e parametro anche per l’ottenimento della nota “bandiera blu”, attualmente in quel tratto di costa non viene ancora segnalato alcun nido mentre nel 2021 i volontari ne localizzarono ben 14.

Purtroppo, e nonostante i divieti, si continuano a documentari casi di disturbo o di predazione da parte dei cani, che vengono condotti a passeggiare lungo le spiagge senza l’uso del guinzaglio, e soprattutto da parte dei gatti.

Nel caso di Ortona rimane inspiegabile come il Comune abbia potuto autorizzare, con il determinante consenso del competente servizio veterinario della ASL, l’insediamento in prossimità dei nidi di una colonia felina che ospita un notevole numero di gatti senza padrone regolarmente alimentati e liberi di vagare ovunque con tutte le conseguenze per la piccola fauna selvatica. Le associazioni Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli, LIPU, e SOA hanno documentato la predazione dei gatti anche nei confronti di fratini adulti e hanno ripetutamente segnalato i problemi, anche di carattere sanitario, che i felini causano in un ambiente naturale, chiedendo che la colonia venga opportunamente delocalizzata in un ambiente urbanizzato, ma senza risultato.