12 Ott 15

Usra, servono le pratiche non i pareri

L’Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila, spiega a che punto è la ricostruzione privata a modo suo. Dice quanti pareri ha emesso sulle pratiche per le case al 9 ottobre. Non sappiamo quanti cantieri possono aprire, con quali soldi e quanto manca ancora da fare, solo dati sparati graficamente ad effetto, che mi fanno pensare che ormai l’Usra è uno di quegli uffici che rimarrà aperto per il prossimo cinquantennio e più, che resterà in piedi come quelle cose che restano dopo cent’anni vive per gli orfani di guerra, un po’ come le tasse che paghiamo sulla benzina, le accise, per l’Abissinia del ventennio. L’Usra è una di quelle strutture che ha messo radici per sempre, funziona poco e male come nella migliore delle tradizioni d’Italia e ce la porteremo dietro a vita. E’ sfiancante continuare a chiedere a Raniero Fabrizi, il nuovo apice, cosa sa della ricostruzione pubblica, come intende influire sulla qualità della ricostruzione, della riqualificazione dell’abitato e quando pensa che potremmo arrivare al giro di boa di un processo, che oltre le case, dovrebbe portare avanti la ripresa socio economica, il rientro nei centri storici e tutto un processo di ritorno alla vita, che non vuol dire certo, solo pratiche abitative. Che a processo ultimato dovranno servire 50mila abitanti in più che non avremo. Questo report non serve a niente, ragionano in termini di pareri emessi perché le riunioni delle commissioni sono pletoriche, ma non chiudono le pratiche. Nella foga di far capire alla gente che stanno lavorando perdono di vista il risultato, che nelle periferie è tutto un paesaggio variegato di fogge di cemento multicolore, mentre in centro storico, la sensibilità di alcuni architetti fa rimpiangere certi vecchi geometri, dotati di un maggior senso estetico. E quanto distruggono con demolizioni selvagge, rischia di cancellare la nostra storia, quella più povera, di architetture minori in pietra, che pure ci rappresentano per la Carta di Venezia, ma che scompariranno nell’assenza di regole che riqualifichino l’abitato. Concetti alti, lo so.