14 Ott 15

La Sinfonica è salva, ma fino a quando?

L’Istituzione Sinfonica Abruzzese, ha avuto una boccata d’ossigeno di 800mila euro, 400mila euro per il 2015, e 400mila per l’anno prossimo, dovranno offrire in cambio spettacoli gratis e fino a 500 ore di educazione musicale in enti ed istituzioni. Questo ha voluto la norma regionale approvata dal Consiglio, in cambio della misura straordinaria ottenuta grazie al lavoro di Pierpaolo Pietrucci. Non resteranno all’asciutto gli altri territori: Liceo musicale Braga Teramo (150mila euro), Teatri dei Marsi (80mila), Fondazione Michetti (50mila), Premio Flaiano (50mila), Teatro Marrucino Chieti (150mila), Teatro Fenaroli Lanciano (35mila), Fondazione Brigata Maiella (30mila), Ente Manifestazioni Pescaresi (80mila), Rievocazioni storiche (150mila complessivi per Perdonanza L’Aquila, Giostra Cavalleresca Sulmona, Mastrogiurato Lanciano). La copertura finanziaria di 930mila euro è garantita per 550mila euro dal fondo per i nuovi provvedimenti legislativi, e per il resto da economie nel bilancio regionale, soddisfatto Pietrucci, ed il M5S, convinto di aver fatto passare il principio di pari dignità alle piccole realtà culturali, oltre ogni logica di lottizzazione tra i territori. In realtà per avere la quadra politica in cambio del salvataggio dell’Isa, è stato fatto e spartito molto, se ne riparlerà alla prossima boccata d’ossigeno, utile ad evitare di staccare la spina ad una delle istituzioni culturali più prestigiose della Regione, alla quale in questi ultimi decenni, è rimasto solo il nome. Luisa Prayer, nuovo direttore artistico, parla di passione e di rinnovato impegno dei musicisti per guadagnare le spettanze dovute, bisognerebbe fare una rivoluzione radicale e tagliare qualche ramo secco fatto di prebende e poltrone, per ripartire dalla musica. La soddisfazione espressa dal presidente Antonio Centi non anticipa troppi cambiamenti, è certo che se questi 800mila euro non riusciranno a sostenere una rinascita, rischiano di allungare solo l’agonia di un’istituzione decotta. Risorse pubbliche buttate al vento, per ritrovarsi presto con le stesse urgenze ma per ammettere la realtà ci vuole coraggio.