09 Ott 15

Commissario o no, siamo allo stallo

La vita amministrativa del Comune dell’Aquila, ruota in queste ultime settimane intorno alla questione dei precari. Convinti tutti che non ci fossero ostacoli, si sono scontrati con il parere negativo della dirigente al personale Ilda Coluzzi, che non può esporre l’ente al danno erariale. Nel caso in cui chiedessero per legge un risarcimento e la stabilizzazione dopo 36 mesi di precariato, ai quali avrebbero oggi espressamente rinunciato riaprendo spiragli ad eventuali rinnovi. Dentro l’amministrazione aquilana funziona da decenni con favori sotterranei, inciuci tra politica e dirigenza, gli eletti spesso schiavi della clientela che gli ha portato voti e la clientela padrona delle scelte, per cui è naturale che al primo ostacolo, crolli un mondo fatto di equilibrismi e arrivi la realtà. Il resto dell’attività civica è impantanata, sotto il peso di un post sisma ingestibile da un’organizzazione del lavoro che non c’è. Dei 128 assunti col concorsone del secolo restano vaghe tracce, c’è la gestione del Progetto case e Map, 19 quartieri in più dopo il sisma, in mano a pochi impiegati comunali che tamponano le emergenze e le morosità di cinque anni, è ancora in piedi l’assistenza alla popolazione di cui non si avverte più la necessità, ma resta. C’è la colonia penale dell’ambiente, dove vanno i dipendenti scomodi che è meglio non vedere e non sentire. Si mette a bando la ricerca di nuovi locali per gli uffici comunali, alimentando i 2milioni di euro di fitti passivi, per strutture lavorative, tutte, non a norma. E si tira così. La lentezza dei processi della ricostruzione è strutturale, il rilancio economico è appeso al filo dei flop dell’Accord Phoenix e dell’Aeroporto dei Parchi, non è chiaro il piano per il Gran Sasso e le partecipate annegano nei debiti. Dall’ultima inchiesta giudiziaria che ha coinvolto per corruzione il segretario Pirozzolo e la dirigente incaricata Del Principe, Cialente ha ricevuto oggi la solidarietà di un pugno di consiglieri del suo Pd, non dal partito e neanche dall’intero gruppo, se venisse un commissario, mi chiedo perché dovrebbe risentirne la città, se siamo già allo stallo cronico.