19 Apr 20

Librerie sì, camminatella/corsetta no….

Ieri, al crepuscolo, su una via Amiternum deserta, una pattuglia della polizia ha fermato un cittadino che a piedi faceva una passeggiata nei pressi della sua abitazione. Non aveva diritto, multa elevata, fine della storia. Non poteva stare lì.

400 euro e passa la paura, non ha importanza se arriverà a fine mese, se ha perso il lavoro, se aspetta il gruzzolo, si fa per dire, dei 600 euro, se avrà mai la cassa integrazione, se riuscirà ad avere di nuovo una vita, una camminatella da solo a sera in una strada di periferia in un quartiere dormitorio non si può fare. 400 euro. Con una riduzione se la pagherà in un tot.

Se quello stesso cittadino domani mattina uscisse di casa, direzione centro storico in macchina, parcheggio alla Villa comunale con camminatella fino alla libreria Colacchi, ampio e tranquillo giro dentro la libreria e chiacchieratella con qualche concittadino o con i gentilissimi proprietari e uscisse senza aver comprato nulla ed anzi proseguisse per il corso, tutto corso Vittorio Emanuele fino a piazza Regina Margherita, svoltasse a destra, per via Castello fino a Polarville, la libreria dell’amico Giuliano e Luna ed entrasse aspettando il suo turno e facesse un altro giretto dentro la libreria, e poi uscisse senza comprare nulla perché magari il suo libro non lo ha trovato oppure non è detto che volesse acquistarne uno e si avviasse di nuovo verso la Villa, passando stavolta da Porta Castello, distretto militare, portici di San Bernardino e poi di nuovo il corso, verso la Villa a riprendere la sua auto, lo potrebbe fare senza il timore di essere bloccato.

Senza il timore di prendere una multa, senza l’obbligo di dover dimostrare di aver comprato un libro, perché proprio quel libro che cercava non ce l’aveva né Colacchi né il Polar, ed anzi ne ha ordinati due nuovi e quindi tornerà tra qualche giorno a prenderli. Anzi no, approfitterà e tornerà ancora due volte, gli tocca, una per libreria, e ne aggiungerà una terza perché ha ordinato anche un cd.

E non finisce qui, perché prima di tornare a casa, verso via Amiternum potrebbe perfino fare la Statale 80, pensate che culo, ed andare a vedere se c’è qualcos’altro al Cercalibro, zona ospedale.  

Il prefetto Cinzia Torraco

Non so quanto sia chiaro ai nostri governanti che stanno limitando fortemente delle libertà garantite dalla Costituzione e vorrei capire con quale scienza infusa, questi governanti hanno deciso che i libri sono cibo per l’anima, ed anzi anche una camminatella dentro le librerie ristora il pensiero ed invece una camminatella del cavolo ad una via sfigata come solo può essere una via di periferia o in un quartiere dormitorio, come pure una corsetta in montagna, un giro in bici oppure una camminatella a passo svelto dove ci fa stare meglio, non va bene, perché alimenta il contagio.

Io credo che in particolar modo per noi aquilani, terremotati da undici anni, la camminatella/corsetta è tutt’altro che sfizio, è sopravvivenza ad una realtà ed un quotidiano tutt’altro che vivibili.

E vedere, e chiudo, cittadini che passeggiano con le mascherine per le vie centrali di Pescara e Teramo, basti leggere i quotidiani di oggi, e noi bravi e rispettosi a casa con la coccia che ci scoppia e poi uscire sotto casa per 300 metri, e tacchete, multa, ci fa incazzare tremendamente.

Dunque, sarebbe tutto più accettabile se tutti, anche governanti, ci dessimo una regolata. Perché ancor prima che atteggiamenti repressivi c’è urgenza di capire bene dove stiamo andando, e se dal 4 maggio ci dicessero semplicemente, vabbé, potete uscire purché con guanti, mascherina e metro di distanza, due per i ristoratori e distanziamenti sociali vari ed eventuali, se scoppiasse una rivolta non mi meraviglierebbe affatto. Anzi.