21 Mar 18

Le abitazioni in un post sisma…

Sono 568 le pratiche all’Usra, l’Ufficio speciale, riguardanti le abitazioni equivalenti, quelle cedute al Comune in cambio di liquidi per acquistarne un’altra anche altrove. Non si sa quante di queste torneranno al Comune perché per legge un condominio può anche decidere di non ricostruire quell’alloggio, cambiando sagoma alla struttura e in quel caso avrebbe un minor contributo pubblico. Tra queste pratiche, 242 hanno già l’atto notarile di cessione, cioè il Comune avrebbe acquisito, ma solo su qualche decina, tra i 25 ed i 26 alloggi, sono terminati i lavori, sono agibili e da utilizzare per la vendita e la permuta. Agli inquilini di via Roma, bloccati dall’intenzione civica di recuperare l’antica Porta Barete, saranno offerti questi appartamenti, sui quali pende quindi la scelta dei privati, ma è un patrimonio su cui bisogna ragionare in maniera approfondita. Nel Dup, il Documento strategico di programmazione, hanno proposto un mutuo sociale per chi non ha accesso al credito per vendere alloggi del Progetto case, ma non si sa se saranno da abbattere, non si sa di confronti avviati con l’Ue perché il patrimonio possa generare introiti per l’ente superata l’emergenza, la cui Corte dei conti aveva infatti paventato, in questo caso, l’aiuto di Stato, non si sa neanche quante case parcheggio saranno recuperate e per quanti nuclei, non è stato avviato un censimento in tal senso, i costi che l’ente sostiene per gli alloggi ceduti non sono stati quantificati, ma la copertura della Tasi è aumentata di un milione e mezzo di euro proprio per la manutenzione e spese di edifici pubblici. L’assessore al patrimonio, Guido Liris, presentando in commissione il Piano di valorizzazione inserito nel bilancio, ha detto che non appena decideranno le piastre dovrebbero poter proporre il mutuo sociale. Bisogna però ragionare anche su quanto ricostruire, come le case parcheggio, per pianificazioni complesse che ancora non si vedono a nove anni dal sisma. Nel frattempo si dice che al Progetto case le bollette non vengano inviate da almeno un anno con perdite che supererebbero già il milione di euro, sulle spalle degli aquilani.