21 Mar 18

Piano rifiuti, vogliono un inceneritore

La Presidenza del Consiglio dei Ministri osserverà la Legge regionale n. 5 del 23.01.2018 Norme a sostegno dell’economia circolare – Adeguamento del Piano Regionale di Gestione integrata dei Rifiuti (PRGR). Il Governo, commentano WWF e Legambiente, contesta in primo luogo il fatto che il Piano sia stato approvato con una legge e non con un procedimento amministrativo, meno rigido per adeguarsi nel tempo alle mutate esigenze, ma è singolare che i vari Governi che si sono succeduti nel tempo e i loro solerti funzionari se ne siano accorti solo oggi, considerano, quando l’Abruzzo ha osato cancellare la previsione di un inceneritore nel territorio regionale, scelta che i palazzi romani avrebbero voluto invece imporre sulla base della quantità di rifiuti prodotti che risultano al Ministero e che la Regione ha contestato con più aggiornati rilievi. La prospettiva dell’economia circolare presente nel nuovo Piano regionale, dichiara Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo, rappresenta la grande opportunità per rottamare definitivamente inceneritore e discariche, così come l’esperienza dei comuni virtuosi nella nostra Regione ci racconta con 144 Comuni Ricicloni che superano il 65% di raccolta differenziata, il 47% del totale. L’incenerimento, aggiunge il delegato Abruzzo del WWF Luciano Di Tizio è una soluzione antieconomica e assai pericolosa per la salute dei cittadini. Senza dimenticare che le ceneri residuali, che rappresentano una percentuale importante del materiale bruciato, vanno comunque smaltite in una discarica speciale. E’ a dir poco paradossale, concludono, trovarsi di fronte ad un Piano presentato dalla Regione al Governo, con precisazioni successive avanzate dalla città di Pescara: tutte amministrazioni politicamente amiche, che hanno trovato difficoltà di dialogo sul lungo iter di modifica del Piano. Un iter che aveva previsto un’ampia partecipazione ma che ha riscosso una scarsa attenzione complessiva e che oggi mostra come gli interessi generali siano sostanzialmente diversi, da quelli che dovrebbero privilegiare la nostra salute.