23 Mar 18

Montagna, tra sviluppo e reportage

Un incontro all’Auditorium del Parco condotto dal giornalista di Rai Radio1 Giorgio Zanchini, docente degli allievi del Centro sperimentale di Cinematografia, su modelli di sviluppo sostenibile per la nostra montagna, con i reportage degli studenti ed i contributi di imprenditori, ricercatori, storici, sindacalisti, amministratori e Parchi. Il confronto è stato studiato da Alessia Moretti. Meraviglia e stupore, nei brevi servizi audio dei ragazzi, dati, arretratezza e culture abilmente condotti dai tempi perfetti di Zanchini, tra la montagna passata e raccontata da Silvio Di Eleonora, l’occupazione che precipita, dai dati Cresa di Bazzucchi, dal 2008 abbiamo perso 50mila occupati, infrastrutture inadeguate e modelli di sviluppo da adeguare, come ha spiegato Rita Innocenzi della segreteria regionale Cgil, che non vede contrasti tra il sistema industriale abruzzese, per lo più manifatturiero, e l’Abruzzo Regione verde d’Europa, che dovrebbero invece sposarsi e condurre ad un’industria sostenibile, una sfida per cui non siamo culturalmente pronti. C’era poi Daniele Kihlgren, che ha portato il suo modello vincente di Santo Stefano di Sessanio, economicamente sostenibile, con 21 strutture ricettive ed il 50% di turisti stranieri, secondo lui dovremmo credere nei nostri borghi medievali, piuttosto che puntare su impianti sciistici che non competono in un’economia globalizzata e vendere patrimonio immobiliare con l’obbligo della gestione alberghiera. Unico modello che sta in piedi e che sta sperimentando anche vicino Scanno. Un ragionamento da condurre con la città territorio, con la nostra cultura, le pupazze abruzzesi raccontate dai ragazzi, le nuove attività che crescono tra birrifici ed allevamenti di lumache che si vendono on line, ragionando con i centri storici dell’Aquila, per i quali per Alessandro Coppola del GSSI, bisognerà capire dopo il 2024, questa è la stima della Camera della fine lavori, e dopo l’idea del com’era e dov’era, chi reinsediare nei centri, quali utenti e quali abitanti, tenendo i ragionamenti tra turismi e modelli di sviluppo il più possibile assieme. E poi parlare con i Parchi, c’era Tommaso Navarra, presidente del Parco nazionale del Gran Sasso che punta sulla sentieristica religiosa, da Collemaggio alla Ienca e ad Isola del Gran Sasso; sui Percorsi delle Alte Vie partendo dal Colosseo, passando per Amatrice fino a Collemaggio, chiedendo aiuto al territorio perché la qualità dell’aria diventi valore. Quell’unico valore che anche per Cinzia Sulli, responsabile area scientifica del Parco Nazionale d’Abruzzo, i turisti cercano da noi, tra lupi, orsi, cerbiatti ed escursioni, insieme alle cose buone e genuine da mangiare. Purché, e si torna al punto di partenza, i limiti infrastrutturali e le voragini stradali siano superati. Gli operatori avrebbero voluto essere ascoltati ma non c’è stato il tempo, un confronto, chiuso dal Sindaco di Campotosto, utile a trovare la bussola per uno sviluppo condiviso.