08 Set 22

Comunicazione politica dentro i social

La comunicazione politica corre di più sui social e dovrà essere efficace. Secondo una recente indagine del Censis, 4mln e mezzo di italiani si informano soltanto sui social, compreso Tik Tok, 14mln anche su facebook, il 41.2% sono laureati, il 12.6% della popolazione costruisce la propria opinione politica su YouTube e il 3% su Twitter. Utenti ed elettori che faticano ad uscire  dalla bolla informativa o confirmation bias, propensi a ricercare solo informazioni che confermano la propria idea, lasciando pochissimo spazio al confronto e alla dialettica tra idee diverse.

Sicuramente la politica lo sa, e da un’indagine de IlSole24ore risulta che da luglio sono stati sponsorizzati post politici per 1.2mln euro totali, una campagna social all’ultimo like che dovrà accaparrarsi il voto del 38% dell’elettorato che i sondaggi inquadrano come indecisi su chi votare e se andare a votare.

I dettagli pubblicitari social e le interazioni specifiche li fornisce la ‘Libreria inserzioni’ di Meta che studia i servizi di rete di facebook e Instagram, cambiano in tempo reale e sono i follower a determinarne la linea. Ma i tempi devono essere social, per cui chi resta legato a format televisivi con i tempi lunghi da mass media non buca il mondo virtuale della comunicazione politica. Chiaro che risulta più vincente, chi ha un tessuto social storico e interazioni costruite nel tempo.

Ogni polo cerca il proprio format vincente ma comunque i grandi assenti sembrano essere i temi ambientali e legati alla transizione ecologica, oltre a un forte ridimensionamento del tema diritti, fa notare Annalisa Ferretti, esperta analista di dati social.

I big della politica cercano soprattutto giovani e quell’8% di elettorato capace di spostare gli equilibri, quindi in queste ultime settimane hanno scelto di comunicare anche su Tik Tok, sarebbero infatti 3.8mln, i giovani chiamati al voto per la prima volta ed è su questa piattaforma, che a livello globale registra un terzo di utenti minori di 25 anni, che si dovrà consumare la sfida social-culturale. Il problema è che non si ci può improvvisare comunicatori politici su un mezzo così veloce, dove un video che funziona non può superare una manciata di secondi, per cercare di catturare l’attenzione di giovani abituati ad un altro linguaggio. Il lato positivo è che Tik Tok come pure Twitter hanno studiato interazioni capaci di reindirizzare la ricerca di informazioni politiche elettorali su fonti attendibili, Tik Tok ha vietato i posto sponsorizzati, anche YouTube si sta muovendo in tal senso così da arginare le fake. Così come l’odio, tenuto a bada da moderatori anche umani che guideranno il confronto.

Secondo l’elaborazione de IlSole24 ore, leader indiscusso sui social è Matteo Salvini, seguito da Giuseppe Conte, M5Stelle non farà propaganda su fb/Instagram, quindi Giorgia Meloni, i numeri si riferiscono ai follower sulle principali piattaforme fb, Instagram e Twitter che superano gli 8mln e mezzo per Salvini; i 7mln per Conte e i 4mln e mezzo per la Meloni. Gli altri leader, quindi Berlusconi, Calenda, Renzi e Letta sono sullo zero virgola o poco più del milione, sempre come follower, a parte Renzi che su Twitter supera i 3mln e 3. C’è poi Tik Tok che si misura con i like, dove leader indiscusso resta Salvini con 7mln di like, gli altri leader sono sotto il milione, a parte Conte che conta 2mln di ‘mi piace’. E a parte la crescita della spesa per i post sponsorizzati dal 21 luglio scorso, da quella data Salvini e Letta, hanno registrato rispettivamente 20mln di visualizzazioni totali; Meloni 7.5mln; Calenda 3mln; Berlusconi 1.5mln; Renzi 0.35mln, mentre Conte, che sta non utilizzando i principali social, non registra nessuna inserzione. Il più attivo è Letta con 120 inserzioni; 77 Berlusconi; 68 Salvini; 26 Meloni; 15 Calenda e 2 Renzi.