16 Set 14

Expo 2015, cinque milioni ma per chi

Dopo aver bruciato la carta della candidatura a Capitale europea della Cultura 2019, siamo pronti a far fuori anche l’opportunità dell’Expo 2015, una vetrina internazionale da 500milioni di euro con cui finanziare l’arte, il turismo e la cultura dei Comuni italiani da promuovere tra un anno a Milano. All’Aquila spetterebbero cinque milioni di euro, disponibili per finanziare progetti di vasto respiro che Cialente pensa di accocchiare con un suo comitato, tipo Perdonanza, con cui selezionare quelli più meritevoli, a cominciare dal Festival della montagna, già grande evento, per il quale non trova ancora i finanziamenti, anche se si terrà ai primi di ottobre. A che gioco stanno giocando? Siamo alla vigilia dell’esame della manovra finanziaria più importante per il Comune terremotato, perché adesso si decide come spendere i soldi degli aquilani e in quali ambiti strategici, ma per quanto riguarda i 5milioni disponibili per l’Expo, è da giugno, che Cialente e la sua ciurma di inconsapevoli avrebbero dovuto condividere con la città strategie utili a portare L’Aquila all’attenzione del mondo, con le sue bellezze, la ricostruzione e percorsi turistici, ma si sono guardati bene dal farne parola con chiunque. Stanno solo tentando di finanziare un progetto di alcuni giovani attraverso corsie preferenziali, pur di ricercare quel consenso politico che da questa fetta d’elettorato, ci riferiamo ai comitati civici nati dopo il sisma, e ben rappresentati in questi progetti legati al turismo, non sono riusciti ad ottenere in altro modo. E’ bene ricordare che già un primo progetto, Gran Sasso Anno Zero, degli stessi promotori, ha avuto un trattamento privilegiato da parte del Sindaco, lasciando all’angolo qualsiasi altra legittima aspettativa da parte di chiunque, avrebbe potuto anche proporre di meglio. Ci sentiamo di escluderlo? Massimo Cialente lo ha fatto. Farà quindi un comitato composto dai soliti soloni in cerca di un incarico che abbia a che fare con la cultura, incapace di guardare oltre le mura del Palazzetto dei Nobili, sarà di certo quella la sede con cui cercano sempre di darsi quel tono che evidentemente non trovano, ed avranno bruciato un’altra opportunità di ripresa.