25 Lug 20

Europa Creativa, fuori dai giochi Ue

Europa Creativa è uno degli ultimi programmi europei che finanzia progetti culturali condivisi tra Paesi dell’Unione.
Promuove una crescita economica intelligente, sostenibile e inclusiva. Supporta la capacità del settore creativo europeo di operare a livello transnazionale. Promuove la circolazione transnazionale delle opere culturali e creative e degli operatori culturali. Rafforza la capacità finanziaria dei settori culturali e creativi. Supporta la cooperazione politica transnazionale al fine di favorire innovazione, policy audience e nuovi modelli di business.

Tuttavia Europa Creativa, in provincia e da noi, non arriverà mai perché difficile, inaccessibile e inarrivabile.

I settori culturali e creativi rappresentano il patrimonio immensamente ricco e diversificato dell’Europa e contribuiscono all’evoluzione delle nostre società. Svolgono un ruolo enorme nell’economia europea e contribuiscono a generare crescita e occupazione. Europa creativa mette a disposizione 1,46 miliardi di euro, si legge in un lancio ufficiale, nell’arco di sette anni, 2014/2020, con l’intento di rafforzare i settori culturali e creativi in Europa.

Ed ancora, Europa Creativa protegge e promuove la diversità culturale e linguistica europea.  Aiuta i settori culturali e creativi nella fase di adattamento all’era digitale e alla globalizzazione. Apre nuove opportunità, mercati e pubblici internazionali. Si basa sul successo dei Programmi MEDIA, MEDIA Mundus e Cultura.

Cosa si può fare attraverso Europa Creativa? Progetti di cooperazione transnazionale tra organizzazioni culturali e creative all’interno e al di fuori dell’Ue. Reti che aiutano i settori culturali e creativi a operare a livello transnazionale e a rafforzare la loro competitività. Traduzione e promozione di opere letterarie. Piattaforme di operatori culturali per promuovere artisti emergenti e stimolare una programmazione essenzialmente europea di opere culturali e artistiche. Sviluppa competenze e formazione professionale per i professionisti del settore audiovisivo. Opere di finzione, di animazione, di documentari creativi e di videogiochi per il cinema, i mercati televisivi e ad altre piattaforme all’interno e al di fuori dell’Europa. Festival cinematografici che promuovono film europei. Fondi per la coproduzione internazionale di film. Promuove la film literacy.

Europa Creativa sostiene poi le capitali europee della cultura e il marchio del patrimonio europeo. I Premi europei per la letteratura, l’architettura, la tutela del patrimonio, il cinema e la musica rock e pop. Dal 2016 Europa Creativa include anche uno strumento finanziario di garanzia di 121 milioni di euro per agevolare l’accesso ai finanziamenti da parte dei settori culturali e creativi, proprio perché il settore culturale spesso non ha risorse proprie.

E’ notizia di questi giorni che la dotazione finanziaria del programma Europa creativa è stata riportata a 1,64 miliardi di euro, come nella proposta della Commissione del 2018, comunque al di sotto delle richieste del Parlamento europeo, che spingeva per un raddoppio dei fondi a 2,8 miliardi di euro. Comunque non ci sarà il taglio del 13 per cento proposto dalla Commissione europea lo scorso mese di maggio, il Parlamento europeo avrà l’ultima parola prima dell’entrata in vigore della programmazione 2021/2027. L’attuale bilancio pluriennale scadrà il 31 dicembre.

Resta da chiedersi cosa arriverà alle province d’Italia pur ricche di tante proposte e come mai i nostri enti territoriali e rappresentanti non facciano in modo che tali fondi siano tradotti e avvicinabili anche da chi non sta dentro i giochi europei.