26 Giu 17

Vince Biondi, Di Benedetto lasciato solo

Pierluigi Biondi è sindaco dell’Aquila. Ha vinto il ballottaggio con la coalizione di centro destra ed il 53.52% dei voti (16.410) sul candidato del centro sinistra Americo Di Benedetto, che si è fermato al 46.48% (14.249 voti). Un ribaltone che ha consolidato il successo personale di Biondi sulle liste, praticamente triplicato dal primo turno, precipitando Di Benedetto sotto le proprie di oltre 5mila voti, perdendo i 4.327 che aveva dato evidentemente per certi dall’11 giugno. Male. Perché di fatto è arrivato ieri  il ciaone dei 6.584 voti del suo stesso partito, il Pd, e degli oltre 3mila della sua lista personale, segno che riempito il puzzle dei piccoli poteri clientelari ed elettivi, lo hanno abbandonato a se stesso. Biondi ha invece affinato le strategie staccandolo di 7.04 punti percentuali. Il Pd è di certo uscito martoriato dalle primarie, effetto renzismo anche questo oltre ad ignorare i segnali delle amministrative, perdendo praticamente in ogni dove, dimostrando che non ha alcun interesse a generare una nuova base sociale. Di Benedetto ci ha provato e non è stato capito, ha provato a rimarcare la discontinuità con il cialentismo del decennio passato ma la gente ha preferito l’empatia caratteriale di Biondi che con le destre di Salvini e della Meloni, ha messo le bandierine per un triumvirato di successo, con un Berlusconi resuscitato, che si candiderà alla guida del Paese. Il M5S pare evaporato. Nei territori solo macerie e divari. Distanze incolmabili tra il palazzo e la gran parte degli aquilani che ha guardato per otto anni il potere spartitorio dei pochi con i nuovi ricchi. Avremo un Consiglio di individui che conteranno niente e un nuovo quinquennio uguale a tanti altri dove anche i civici non potranno far altro che guardare. La Giunta Cialente è stata trinciata, segnata anche dagli interessi ministeriali e romani su innesti aquilani, sempre più distanti dalle emergenze sociali, di pacificazione, occupazionali ed aggregative della città. Biondi accetterà la sfida ma il Consiglio che la città ha espresso è quello che è, sarà difficile far uscire l’olio dai sassi.