26 Mag 16

Voragini, il pericolo nelle città italiane

Quanto è accaduto a Firenze è l’ulteriore prova che tra le pericolosità nelle nostre città c’è anche l’apertura di voragini, quotidianamente c’è interazione tra costruito e sottosuolo. Al Politecnico di Bari stiamo portando avanti una ricerca innovativa, per definire un metodo di valutazione della vulnerabilità degli edifici in relazione alla pericolosità geologica del territorio, così da ottenere una mappa del rischio nelle varie città italiane, parola di Alessandro Reina, Consigliere Nazionale dei Geologi e docente del Politecnico di Bari.  Non bisogna allarmarsi, studiamo la vulnerabilità del patrimonio edilizio per mitigare il rischio idrogeologico, siamo ai casi di Polignano a Mare ed Andria in Puglia. Secondo la collega Biserna, la voragine a Firenze è quasi sicuramente legata alle vecchie infrastrutture idriche, ogni anno le perdite superano il 35% con un costo di 200milioni di euro, gli effetti potrebbero essere preoccupanti per le infrastrutture che sono intorno al Lungarno, e chi sa se il disastro poteva essere evitato. Per il presidente nazionale dei geologi Peduto, bisognerebbe prestare più attenzione alle manutenzioni. Ma è il problema di sempre dell’Italia come lo è l’edilizia, senza che ci sia ancora un contributo vero dei geologi, secondo Angelone, siamo in un Paese con 24mila edifici scolastici in aree a rischio, ma siamo esclusi dalla pianificazione, dalla gestione dei rischi sismici ed idrogeologici e dall’Osservatorio Nazionale sull’Edilizia Scolastica istituito l’8 Gennaio e previsto dalla L.23/96. Mentre San Giuliano di Puglia, inaugura il Museo Multimediale della Memoria del Terremoto. Un’opera che abbiamo voluto al termine della ricostruzione perché un popolo senza memoria è un popolo senza futuro. E’ il primo centro culturale italiano, ha spiegato il sindaco Luigi Barbieri, nato per ricordare, prevenire e intervenire.  Un progetto con piattaforme multimediali e di controllo della città con dei sensori, oltre a raccontare le tradizioni molisane che andrebbero perdute senza prevenzione. Non ci sono morti di serie A e morti di serie B, per il primo cittadino, il nostro Comune è stato condannato a risarcire 35milioni di euro ai familiari delle vittime, per noi è il collasso. Per Viareggio, Sarno ed altre tragedie si è provveduto subito, per San Giuliano di Puglia ancora no. Mentre L’Aquila ancora non fa della memoria il proprio futuro.