08 Feb 16

Quello del 1703 non lasciò scempi

L’Aquila è stata segnata da molti terremoti, quello del 1703 lasciò crolli e danni pesantissimi, nella gran parte delle chiese, recuperate col barocco eliminato qualche decennio fa, e nei palazzi, riqualificati con innesti settecenteschi ed ottocenteschi, per cui a leggere i dati degli studiosi Cnr, le tracce precedenti quel sisma restarono solo in Palazzo Cappa Camponeschi, Casa Iacopo di Notar Nanni e Palazzo Carli, seguirono gli interventi del ventennio e dell’architettura razionalista, quindi le speculazioni degli anni cinquanta e le palazzine multipiano, definite appunto incongrue, che stanno ricostruendo esattamente com’erano e dov’erano. La gran parte dei palazzi dell’asse centrale tra il settecento e l’ottocento ha quindi subito profonde modifiche edilizie e vere e proprie ricostruzioni su quanto già esisteva prima del 1703: passeggiando ce ne accorgiamo? Un occhio esperto sicuramente sì, ma non è un paesaggio urbano brutto. Anzi. Si è chiesto qualcuno, in particolar modo Pietro Di Stefano, come rinascerà L’Aquila dopo il sisma del 2009? E’ sicuro che lascerà la città, armoniosa e con la stessa qualità d’insieme d’innesti, come nei precedenti terremoti? Giovanni Cialone, Aurelio Petracca e Gabriele Petrucci del Cnr- Itc al sedicesimo convegno Anidis, come autori dello studio sugli edifici incongrui del centro storico, mai preso in considerazione dall’assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano, lo scorso settembre hanno rilanciato proprio all’Aquila l’idea, la sfida, l’occasione per ridisegnare la città salvaguardando tutti i suoi lineamenti identitari, eliminando le brutture, per lo più palazzine multipiano in centro storico. Ma l’assessore delegato alla ricostruzione Di Stefano, non ha ritenuto di farne una discussione pubblica né in Consiglio comunale, né in un dibattito aperto con la cittadinanza. Il centro storico non rinascerà migliore, la riqualificazione di Porta Barete, considerata tardivamente solo a seguito delle pressioni dell’opinione pubblica, è oggi un groviglio di esposti e cause giudiziarie, dica un solo progetto per cui secondo lui la città sarà più bella. Se ne trovasse qualcuno.