27 Ago 20

Open Data post sisma, 11 anni di storia

Il nuovo Open Data Ricostruzione del Gran Sasso Science Institute spalanca le porte sui dati della ricostruzione post sisma 2009 e affonda nel dettaglio, non solo del centro storico e frazioni o cratere ma anche dei Quarti, chiunque può vedere a che punto sono i Quarti aquilani, confrontarli con il centro storico, tornare sulle frazioni e capirne di più. Anche attraverso le mappe che georeferenziano il dato, cioè si può capire chi, cosa e dove.

Dati pubblicati con il progetto aggiornato del GSSI, in collaborazione con il Comune dell’Aquila, l’Università degli Studi dell’Aquila, Usra e Usrc, e con il contributo di Openpolis e Action Aid, dati che hanno scritto la storia delle aree interne degli ultimi undici anni segnandone il corso.

Come gli alloggi equivalenti, cioè case vendute dai cittadini allo Stato, e oggi di proprietà del Comune dell’Aquila, in cambio di soldi per comprare altrove, anche a Milano oppure a Palermo.

640 alloggi, finiti per oltre la metà, costati mediamente 3mila 107 euro a metro quadrato alle casse pubbliche, pagati per oltre 200milioni di euro, il che, oltre ad essere una bella somma, ha significato per il territorio un bel po’ di gente che ha lasciato L’Aquila. Ma ci sarà tempo per i dettagli tutti da spulciare e digerire.

C’è poi il dato secco sulle imprese. 3mila 416 aziende capofila per un numero medio mensile di 7mila 204 lavoratori impegnati, per il 65% provenienti dall’Italia e per il 35% dall’estero, imprese aquilane per il 26.4%, per il 28.4% dalla Regione Abruzzo per il restante 45.2%, altro.

Cingoli Nicola e Figlio srl oltre 167mln di lavori; Di Vincenzo & Strever 144 mln; Taddei spa, 140mln circa; Costruzioni Immobiliari Geometra Buccella Massimo 98mln; Mancini srl oltre 77mln; I Platani oltre 71 mln; Acmar scpa oltre 70mln di lavori; Edilfrair Costruzioni Generali oltre 65mln di euro; SEA Società Edile Appalti spa oltre 63mln; Consorzio Collemaggio Costruttori scarl circa 55mln di lavori. Sono le aziende con gli interventi più corposi, tra queste, qualcuna in fallimento.

Il mercato è stato libero, nonostante i soldi fossero pubblici, nessun limite nella corsa all’accaparramento, poi il mercato degli affidamenti.  A che punto siamo?

12mld ed 800mln richiesti, 7 mld erogati, 24mila e 670 interventi di ricostruzione privata nel cratere 2009, con una stima di circa 10mila 547 pratiche ancora da presentare, e importi da richiedere per ancora 2mld e mezzo di euro circa, per cui tenendo conto della stima, la percentuale di completamento dei lavori si attesta al 49%, circa la metà.

I dati sulla ricostruzione pubblica dicono che siamo alla metà degli interventi finanziati, ma solo di quelli programmati, praticamente le briciole perché il quadro non è totale e per niente entusiasmante.

L’ultimo passaggio sui professionisti. Quasi 2mila professionisti impegnati, 1.987 provenienti per il 31% dall’Aquila, per il 32.2% dalla Regione Abruzzo per il 36.8, altro: tipo Romania o Polonia senza alcuna possibilità di tracciare la filiera degli studi professionali ingolfati dagli incarichi?

Oltre 22mila richiedenti, cioè singoli proprietari, amministratori di condominio o presidenti di consorzio, per un classifica che vede al primo posto, tra i professionisti e per importo dei lavori, Antonello Salvatori (circa 270mln di euro di lavori per 100 interventi); Valentino Perilli (oltre 142mln di euro per 80 interventi); Piero Di Piero (circa 120mln di euro per 37 interventi); Roberto Arduini (103 mln di lavori per 62 interventi); Giustino Iovannitti (oltre 98 mln di euro per 94 interventi); Franco Verzaschi (oltre 91mln di euro per 79 interventi); Filippo Del Guzzo (88mln di euro per 13 interventi);  Studio Tecnico geometra Fabio Scassa (oltre 85 mln di euro per 101 interventi); Studio Millimaggi Volfango (oltre 81mln di euro per 80 interventi); e Paolo Petrella (circa 80mln di euro per 64 interventi). E sono solo i più corposi.

Alcuni dati su altri incarichi non sono stati reperibili; dietro questi interventi, dietro tutti gli interventi, c’è una percentuale che spetta per legge al professionista, come pure all’amministratore di condominio o presidente di consorzio, per un po’ di anni del 2%, poi proporzionale a calare, rispetto agli importi milionari della ricostruzione.

Tra gli oltre 22mila richiedenti, quindi amministratori di condominio o presidenti di consorzio, per i quali giocano appunto le stesse percentuali dei tecnici, abbiamo al primo posto Mauro Basile (oltre 270mln di euro di lavori per 161 interventi); Tiziana Frammolini (circa 176 mln di euro per 61 interventi); Tiziana Alfonsi (circa 116 mln di lavori per 110 interventi); Giuseppe Peretti (oltre 100mln per 80 interventi); Maria Rosaria Ciccarelli (oltre 64mln per due interventi); Augusto Ippoliti (oltre 52mln di euro per 10 interveti); Giovanna Di Francesco (oltre 44mln di lavori per 38 interventi); Vincenzo Calderoni (43mln per 13 interventi); Alberto De Thomasis (circa 43mln per 41 interventi); Lamberto Biasini (oltre 42mln di euro per 22 interventi).

Non resta da capire quanto benessere diffuso, in questo libero anzi liberissimo mercato di incarichi e lavori garantiti dalla norma, abbia prodotto una tale ricchezza. E’ una domanda che la politica tutta dovrebbe porsi, almeno per tentare di aggiustare il tiro su una ripresa socio economica, demografica e culturale tutta da intercettare.