07 Gen 15

In periferia di giorno, in centro di notte

Dall’idea di poter valorizzare i quartieri del Progetto case a Map come alloggi per studenti e giovani coppie in social housing, siamo giunti a sei anni dal sisma a dover gestire solo l’urgenza del quotidiano. Il degrado è palpabile ogni giorno di più col verde incolto, nel gettare i rifiuti, nel parcheggiare male l’auto o nel rubare un neon da pochi euro, avevamo gli occhi del mondo addosso, ci seguivano ansiosi di capire come sarebbe rinata una città, con quali funzioni urbanistiche, quali architetture, quale cultura, quale economia. Siamo ancora in tempo? Abbiamo chiuso la porta in faccia a chiunque, e non solo agli sciacalli imbellettati che volevano fare affari, ma anche a quanti avrebbero dato il loro contributo alla smart city, ad una nuova città pedonalizzata e sostenibile, con belle architetture riqualificate e rispettate, e invece è una città che vive nelle periferie di giorno ubriacandosi di notte in centro, si registrano solo scempi, sfoghi e rabbia inesplosa, e man a mano che la gente rientrerà vorrà scappare perché sarà invivibile. Non siamo mai riusciti a pedonalizzare il cuore antico della città (nella foto Le Cancelle pre sisma), a vincere le resistenze dei residenti e di chi era abituato ad arrivare con l’auto a Piazza Palazzo, oggi è ancora peggio, ed accade tutto in un centro cantierizzato o peggio abbandonato nella gran parte delle zone rosse, puntellate da quasi sei anni con ferri e legni che nessuno garantisce da anni, tra i quali c’è chi ha ancora voglia di sfrecciare di notte per parcheggiare sul Corso oppure in via Garibladi. Chi s’è ricollocato ai margini della città guarda inquieto la realtà, gli accadimenti e gli sfregi gratuiti che deturpano i palazzi storici appena finiti, ed ha sempre meno voglia di tornare nell’assenza di un minimo di garanzia di vita e di rispetto. Bisognerebbe chiedersi verso dove andiamo e chi aspira a fare politica dovrebbe cercare di capire, così da prendere atto di un primo risultato che è quello per cui lottiamo da sei anni solo per la sopravvivenza quotidiana, ogni giorno più difficile. E intanto il Sindaco si accontenta e racconta al tg della rai regionale, che se ci fosse stata una cantinola, negli alloggi del Progetto case, sarebbero stati più vivibili.