01 Nov 16

La Nuvola milionaria che fa discutere

Fuksas dice che è costata 239 milioni di euro, ma alla Commissione Bilancio il sottosegretario all’Economia De Micheli, che non è grillina ma del Pd, ha parlato di 467 milioni di euro. Dal 2006 questo progetto è diventato interamente pubblico e la Corte dei Conti qualche anno fa ha sollevato perplessità sulla cifra. Il signor Fuksas, all’epoca prese per il progetto 19,9 milioni di euro, che poi sarebbero diventati 24 se non 25. Così Andrea Scanzi rivolto all’architetto Massimiliano Fuksas e alla sua opera, la Nuvola, il nuovo e contestato Centro Congressi inaugurato qualche giorno fa all’Eur. Un grande spot per il sì referendario peraltro, per il giornalista, considerato che l’evento Rai è costato un milione di euro e Fuksas voterà sì. Come Renzi. Qualcosa del genere, di più modesto, farebbe un gran bene alla ripresa dell’Aquila verso la convegnistica che il Sindaco ha sempre ritenuto una vocazione, ancora inespressa, della città. Sicuramente anche nel capoluogo, un’opera simile avrebbe forse centuplicato le polemiche, basti vedere l’Auditorium di Renzo Piano, ma generato vitalità civica. Artribune, riportando le critiche della Raggi, riflette così, sui rapporti tra enti pubblici e nuove architetture, la mediocre politica e la cattiva amministrazione dilapidano soldi dovunque, ma 100 lire dilapidate per costruire ferrovie, musei o centri congressi risultano sempre enormemente più inaccettabili. La realtà è che si sperperano tanti di quei soldi pubblici, che alla fine anche le cose belle non vanno giù alla gente, costretta a fare i conti per arrivare alla fine del mese. E poi le capacità. Se convegni internazionali e di rilievo faranno della capitale un punto di riferimento vero, è chiaro che l’architettura imponente di Fuksas avrà maggiormente assolto le proprie funzioni, perché un conto lavorare in una struttura del genere altro è passare giornate intere nel cemento grigio. Se dunque l’opera attrarrà visite, turismi, convegni, meeting e via vai trainanti per l’economia della capitale, ben venga. Ci si dovrà però attrezzare e la Raggi non può che crederci, mentre all’Aquila speriamo arrivi un Sindaco con idee nuove, aperte e che guardino lontano.