28 Mag 18

Incarico a Cottarelli, serietà e conti

Il tecnico Carlo Cottarelli ha accettato con riserva l’incarico da Sergio Mattarella di formare un governo neutrale in pochissimi giorni. Dopodiché si presenterà subito in Parlamento con un programma e in caso di fiducia approverà la legge di bilancio e porterà il Paese verso nuove elezioni nel 2019. Senza fiducia e non sembra proprio avere i numeri, dimissioni immediate ed elezioni dopo il mese di agosto, né Cottarelli né la squadra di ministri neutrali potrà candidarsi alla prossima tornata.
Nel suo discorso ha rassicurato sulla tenuta dei conti e s’impegnerà a mantenerli in ordine e sotto controllo, in area euro, con un dialogo costruttivo a difesa dei nostri interessi.
Direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani, CPI, ed ex commissario per la revisione della spesa, spending review, Cottarelli aveva quantificato qualche giorno fa le misure del #ContrattoDiGoverno penta leghista, con risultati davvero sconcertanti.
Aveva infatti elencato le misure inserite in quel contratto, ormai saltato, quantificandone la spesa tra i 108.7 ed i 125.7 miliardi di euro necessari a realizzare quelle promesse elettorali. 
A fronte di soli 50miliardi di euro disponibili per la copertura e derivanti, secondo il Contratto, dalla riduzione dei parlamentari (10miliardi); dalla riduzione delle pensioni d’oro (10mld); dall’eliminazione dei vitalizi (10mld) e dalla riduzione delle missioni internazionali (20 mld).
Per l’introduzione della flat tax Irpef, la copertura finanziaria è stata quantificata in 50 miliardi euro; reddito e pensioni di cittadinanza (17mld); sterilizzazione clausole di salvaguardia (12 mld); riforma pensioni (8.1 mld); investimenti ed eliminazione accise benzina (rispettivamente 6mld per ognuna delle due voci); uscita dal mercato del lavoro categorie escluse (5mld); rafforzamento centri per l’impiego (2 mld); innalzamento indennità civile (1.8 mld); assunzione straordinaria polizia penitenziaria e 10mila nelle Forze dell’Ordine (rispettivamente 0.2 miliardi per ognuna delle due voci); e politiche per le famiglie (da zero a 17 miliardi). Questi, i presupposti di quel #Contratto su cui riflettere.