09 Mar 16

Frazioni, per parlare solo di soldi

Ci fosse stato un commissario a richiamare l’attenzione sulla qualità della ricostruzione. Commissione territorio, lo stato della ricostruzione delle frazioni illustrato da Raniero Fabrizi e dai suoi collaboratori per dirci che le pratiche vanno alla grande. 157 nel 2016. Solo 27 nel biennio precedente. La metà delle pratiche già istruite sui centri storici, il 91% fatto per le periferie, numeri per dire che andiamo avanti, non importa con quali fogge e non importa se riqualificano i nostri paesini. Si parla di soldi, di pagliai pagati poco, di parità di trattamento con il centro storico dell’Aquila, eccola la battaglia per la città più bella di prima ridursi sempre alla rendita, ai cementi e ai progetti di cui hanno fatto incetta i professionisti per cui ad oggi, solo una piccola percentuale, il 5%, ha portato la parte seconda dei progetti, e servono sempre le integrazioni, mentre il 95% degli studi professionali ha superato i 90 giorni di tempo utile, ma non esistono sanzioni e si va avanti così. Non si capisce più niente. Roma dice se andate avanti vi giro fondi altrimenti nulla, e così ci sono 900milioni da spendere quest’anno, ma senza chiudere i progetti e senza spendere quei 140milioni di euro di massimo concedibile, il Governo si metterà alla finestra, ad osservare i professionisti che si scannano con la politica, i frazionisti che si azzuffano per i loro territori, il centro storico vuoto e senza vita, ed una ricostruzione che vaga senza un’identità che salvaguardi l’anima del capoluogo trecentesco. Sono talmente ai ferri corti che sono pronti a far pubblicare nomi e cognomi dei professionisti che non portano i progetti e nomi e cognomi di chi istruisce le pratiche per far capire pubblicamente cosa arrivano a chiedere i tecnici dell’Usra. E poi i tempi biblici delle burocrazie e dei permessi a costruire, bisogna correre, ma per andare dove non lo vuole sapere nessuno. Credo che lo spirito della Legge Barca che istituì gli Uffici speciali, fosse quello di garantire la qualità della spesa di soldi pubblici e non di assicurare alla politica locale di avere l’ultima parola su tutto. Perché solo questo pare sia fuori discussione, mentre ancora non c’è confronto sul come ricostruire le frazioni.