19 Mar 22

Borghi, l’altro mezzo mld andrà a gara

Il Piano per i borghi prevede una seconda linea di azione, per 580 milioni di euro, che andranno ad almeno 229 borghi selezionati con avviso pubblico rivolto ai Comuni.

E già sembra un’altra cosa rispetto ai 20mln di euro a pioggia su 21 paesetti scelti dalle Regioni.

Questa linea d’azione mira alla realizzazione di progetti locali di rigenerazione culturale di almeno 229 borghi storici, integrando obiettivi di tutela del patrimonio culturale con le esigenze di rivitalizzazione sociale ed economica, di rilancio occupazionale e di contrasto allo spopolamento.

Circa 1.800 sono state le candidature presentate dai Comuni, in forma singola o aggregata – fino a un massimo di 3 Comuni – con popolazione residente complessiva fino a 5.000 abitanti, secondo quanto predisposto dall’avviso, per poter disporre dei 380 milioni di euro previsti dal Piano.

L’importo massimo del contributo sarà di circa 1,65 milioni di euro a borgo.

Perché per questa seconda linea si è decisa l’evidenza pubblica ed un contributo “giusto” e per la prima linea di azione sono stati distribuiti a pioggia 20 milioni di euro a 21 paesetti così, cash? Chi ha controllato la discrezionalità delle Regioni? In base a quali criteri hanno scelto un paesetto piuttosto che un altro?

Per questa seconda linea, i Comitati tecnici istituiti dal Ministero della Cultura valuteranno la coerenza delle proposte progettuali con i processi e le tempistiche attuative del PNRR; l’istruttoria si concluderà entro maggio 2022 con l’assegnazione delle risorse al soggetto attuatore individuato da ogni singola proposta.

*In seguito sarà poi indetto un nuovo bando che assegnerà 200 milioni di euro alle imprese che svolgeranno attività culturali, turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali nei Comuni facenti parte della seconda linea di azione.