04 Mar 15

Appalti e centrale unica di committenza

Nel gennaio del 2014, a seguito di alcuni arresti per presunte tangenti che avrebbero forse portato alle dimissioni del sindaco dell’Aquila Cialente, l’amministrazione terremotata decise di impiantare una Centrale unica di committenza, dalla quale fare gare e appalti, gestendo consulenze ed incarichi nella massima trasparenza, sarebbe stato il cambio di rotta, la garanzia della legalità ed il controllo aperto ai cittadini sotto la supervisione di un ex magistrato di peso, Nicola Trifuoggi, che entrò in Giunta come vice sindaco e garante dell’anti corruzione. Praticamente ad un anno da quella storica decisione, ci ritroviamo con una Centrale lentissima, perché la ricostruzione pubblica ancora non parte. I fondi ci sono dal 2010 e riguardano il Teatro comunale, il Cinema Massimo, la scuola de Amicis, che riqualificheremo anche grazie al contributo delle cantanti italiane, Palazzo Margherita (nella foto Piazza Palazzo dopo il sisma), per cui la città ebbe subito un contributo di circa 5milioni di euro dalle Bcc, ed altri lavori strategici per la ripresa del centro storico. La Centrale non riesce a fare le gare e non garantisce l’unicità della gestione, perché i bandi sono redatti dai vari responsabili unici dei procedimenti di ogni settore, per cui a voler fare i furbi per favorire qualcuno, il modo non mancherebbe. Trifuoggi è stato ingurgitato dalle fauci di una politica stanca che ha pochissimo interesse a far funzionare la macchina, anche l’anticorruzione è diventato solo il modo per far ruotare qualche funzionario scomodo. Proprio oggi, il vice sindaco ha presentato una piattaforma telematica per gestire gli appalti, aggiudicata alla Studio Amica Società Cooperativa, che comunque non avendo a capo un unico centro decisionale, non riuscirà a garantire nulla. Intanto alla Centrale unica di committenza, andranno 15mila euro l’anno in più al vertice, la dirigente al personale Ilda Coluzzi, la discrezionalità di pagare consulenze per eventuali perizie e la possibilità di prendere una percentuale, fino al 5%, sugli incentivi alle progettazioni. Senza parteciparvi nemmeno.