06 Mar 15

Assatanate, verso la festa della donna

Sono state fermate a Forlì, una decina di ragazzine quattordicenni per aver minacciato alcuni uomini di denunciarli per pedofilia, nel caso in cui non le avessero pagate, dopo averli attirati con foto porno su web e social. Ho pensato all’8 marzo e a chi sa che le madri, non siano proprio quelle assatanate che girano per la festa della donna a cena e per locali, tra spogliarellisti e porno attori, come in un noto locale aquilano, a scatenarsi con l’uomo oggetto sotto il naso e col marito a casa, sicuro in relax, a sperare, chi sa, di ritrovare un po’ di femminilità in qualche dove senza le rotture di quell’assatanata della moglie, che finalmente va a sfogarsi con le amiche. La Boldrini insiste sull’urgenza del linguaggio per cui esiste l’avvocata, l’ingegnera, l’assessora e via dicendo, chiusa a Palazzo mentre fuori il mondo sta andando diversamente da come pensava lei e le tante donne con la sua stessa storia. Tempo fa il compagno di una mia amica, informatico in una società, le sollecitava cortesemente di stirargli le camicie, e lei, che fa l’infermiera e può andare comoda al lavoro perché ha la divisa, gli ribadiva che lei non le usa, quindi non capiva perché avrebbe dovuto stirarle lei. La gran parte degli uomini non stira ed il problema d’imparare a farlo non se lo pone, quindi senza perdermi nella retorica di queste feste dico solo che la strada da fare è tanta. Mi ricordo che quando c’era l’assessora Ximenes nel primo mandato di Cialente, per l’otto marzo riempì l’aula pre consiliare di libri, libri scelti con cura e poi regalati a uomini e donne, tra una chiacchiera informale e un caffè. Bello. La Pezzopane è volata a Berlino per una conferenza sulla donna nei paesi islamici, mentre le assessore comunali, compatte, hanno pensato ad una serie di eventi, per una serie di mesi a discorrere di figure femminili più o meno note. Nel frattempo in India, il documentario India’s Daughter, della regista inglese Leslee Udwin, su Jyoti Singh, morta a Delhi nel 2012 per le lesioni riportate dopo lo stupro di gruppo su un bus, è stato vietato e non potrà essere diffuso. Una ragazza di 23 anni che era stata al cinema con un amico, un episodio brutale, l’ennesimo, per cui le donne indiane sono da allora in piazza incazzate sul serio.