15 Mar 21

Una volta, c’era la classe dirigente

Si percepisce in maniera drammatica la più totale assenza di una rete sul territorio che possa informare cittadini e categorie. Al di là delle istituzioni che rischiano di premere sulla propaganda, le associazioni di categoria e i sindacati dovrebbero al contrario stimolare un dibattito, sbugiardare le politiche, appoggiare i propri associati, veicolarne le ragioni. E invece no, ormai si abbaia solo alla luna.

Ogni categoria si sveglia e scrive a questo mondo e quell’altro perché venga vaccinata prima, e lo fanno anche esimi rappresentanti istituzionali, ignorando che esiste un piano approvato dal Parlamento che ha già deciso che sanitari, ospiti delle rsa e anziani debbano essere i primi. Oggi è in itinere un nuovo piano che pone al primo posto la questione anagrafica, e giù a scendere fino alle più giovani età nei prossimi mesi, quindi le categorie più fragili, e se tutto andasse per il meglio saremmo pronti all’immunità di gregge, cioè l’80% della popolazione vaccinata, il prossimo autunno. Sempre che arrivino 156mln di dosi previste entro l’anno, sempre che riusciremo a triplicare le inoculazioni giornaliere, oggi il tasso è delle 170mila al giorno.

La Cgil regionale denuncia 9mila posti di lavoro persi, conclude che la priorità è vaccinare senza citare un dato uno e senza dare soluzioni, eppure sono rappresentanti importanti della nostra classe di dirigente. Secondo un’elaborazione de IlSole240re, su dati forniti dal Ministero della Salute, la Regione Abruzzo è penultima sulla vaccinazione degli ultra 80enni, solo l’1.6% degli anziani, inteso nel ciclo completo delle due somministrazioni, prima solo della Sardegna, che è ultima, e a poco più del 30% della prima somministrazione fatta; su un ciclo completo in Italia, del 5.2%, e prime somministrazioni sempre al 30%. Mi aspetterei dal sindacato più significativo del nostro Paese un altro passo. E me lo aspetterei anche dalle rappresentanze provinciali che incontrano i vertici della Asl aquilana ed informano le persone, senza uno straccio di carta alla mano, che la campagna va a rilento, ma prendono per buona la proiezione della Asl che finirebbe gli anziani la prossima settimana. Dal report ufficiale dell’Azienda sanitaria risultano vaccinati 7mila 683 cittadini, su 21mila somministrazioni totali, e 14mila 324 persone ancora da contattare per il richiamo. Tra i richiami, il picco più alto è di 322 dosi somministrate al giorno: è realistica la previsione della Asl di concludere a giorni?
Hanno detto tutto per non dire niente e i sindacati provinciali lo hanno preso come oro colato.

Le categorie non sono informate di nulla i cittadini ancora meno, c’è un piano vaccinazioni nuovo da conoscere, da integrare, da capire, forse da cambiare portando le istanze delle persone a Roma, ma nessuno tra sindacati e associazioni di categoria pare avere una rete per comunicare con i parlamentari o farsi rappresentare dignitosamente nelle Aule dove serve. Siamo alla deriva. Una deriva seria dove si capisce bene, come fa ad insinuarsi un commissario o un tecnico nelle pieghe della democrazia a guidare un Paese, perché la politica non si fa più, ma la politica si fa con le conoscenze, i dati e lo studio, sapendo quello di cui si sta parlando e spendendo poi la propria credibilità, se ce ne fosse ancora un pizzico, a Roma. Di argomenti ce ne sono oceani interi.

Neanche un dibattito sul Recovery fund, né dalle associazioni di categoria né dai sindacati del territorio, il lavoro sta cambiando, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini non strilla più, e firma per il rinnovo del pubblico impiego anche per 107 euro in più al mese in busta paga, oltre ai premi, dimenticando la sua storia e un mondo sommerso di invisibili, dove le partite Iva finte, rispetto a quelle vere che riusciranno a dimostrare di aver perso fatturato, pagheranno comunque. Chi ha la partita Iva finta non ha fatturato. Peraltro non tutti sono alla fame, ma nessuna differenza pare imporsi.

Prendiamo atto che s’è sbriciolato un mondo, che il cittadino dovrebbe alzare l’asticella per una classe dirigente all’altezza, prendiamone atto tutti e poi guardiamo pure in faccia la realtà perché è tremenda.