15 Mar 21

Aifa, AstraZeneca e l’informazione fake

L’Aifa ha deciso di estendere in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell’Ema, agenzia del farmaco europea, il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca Covid19 su tutto il territorio nazionale. Tale decisione è stata assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paese europei. Ulteriori approfondimenti sono attualmente in corso. L’Aifa, in coordinamento con Ema e gli altri Paesi europei, valuterà congiuntamente tutti gli eventi che sono stati segnalati a seguito della vaccinazione.

E’ questo il comunicato stampa ufficiale Aifa, n. 637 del 15 marzo 2021.

E’ scomparsa invece la nota, sempre ufficiale, dal sito del Ministero dell’Interno, ripeto, Ministero dell’Interno, non un sito qualunque e non certificato, che avvisava, sempre oggi, della fake sulla sospensione totale di AstraZeneca quando invece la sospensione, secondo una nota della Polizia postale, si riferiva solo al lotto sui cui effetti nocivi si starebbe lavorando per provarne la veridicità.

La notizia di Aifa è invece vera, ma la semplice sovrapposizione di informazioni, così l’hanno ufficialmente definita, ha generato  un vero è proprio caos.

Roberto Speranza

Il comunicato della Polizia postale dal titolo “La Polizia Postale segnala falso comunicato dell’Aifa sul vaccino AstraZeneca” è stato pubblicato oggi, a seguito di un colloquio fra Mario Draghi e Roberto Speranza e in molti hanno equivocato le due note pensando che lo stop totale al vaccino fosse una fake news. Ma in realtà la Polizia postale si riferiva a segnalazioni del 10 marzo invitando a diffidare di qualsiasi nota.

Il problema è che la nota ufficiale Aifa diventa ancora più confusa, perché quella che circola sui siti, riporta la parte finale: ‘AIFA renderà nota tempestivamente ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile, incluse le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose’, che nel comunicato ufficiale Aifa non c’è.

Certo è che in emergenza, l’informazione/comunicazione al cittadino su argomenti così sensibili non può essere gestita in maniera così superficiale proprio dallo Stato che dovrebbe invece garantire tutt’altro tenore e serietà. Saranno cavoli amari per tutti.