27 Mag 15

Uberpop, l’economia che non cambia

Domenica scorsa, Report ha raccontato di nuove economie e di un mercato che si riorganizza in virtù del fatto che gli stipendi sono bassi, i fitti sono alti, costa molto mantenere un auto e viaggiare, e allora si condivide. Si condividono spazi pubblici dove studiare, vendere libri, presentare eventi e fare marketing, cioè più attività insieme per spalmare i costi. Ciò accade anche per le case, una giornalista italiana che lascia la propria casa ad alcuni ingegneri greci per il tempo in cui deve andare fuori per lavoro, oppure un noto avvocato che condivide un viaggio in auto con un impiegato, attraverso delle app che mettono in rete e in contatto le persone. Accade pure che un insegnante offra on line le proprie lezioni e lasci perfino l’impiego pubblico, oppure che un professionista condivida la propria auto per fare da tassista nella sua città, Genova, usando i tempi morti dell’attività principale per arrotondare qualcosa. E’ un mercato che si riorganizza, per cui o la politica capisce che un mondo sta cambiando, quindi è del tutto inutile proteggere corporazioni e lobby per servizi che costano troppo, oppure saranno spazzati via da un’economia che reagisce e cerca la ripresa in altre maniere che non siano quelle convenzionali. E’ di questi giorni la sentenza del Tribunale civile di Milano che blocca UberPop, l’applicazione contro cui si sono mossi i tassisti, per cui si può diventare autisti e offrire corse a 20 cent al minuto, in rete, con una tariffa base di 2 euro. Il legale di Uber Europa, Zac De Kievit, ha dichiarato che farà appello per evitare che centinaia di migliaia di cittadini italiani siano privati di una soluzione sicura, affidabile ed economica per muoversi nelle loro città, resta inascoltata la Commissione europea, che  non ammette discriminazioni nell’utilizzo dell’applicazione, mentre i tassisti gioiscono annusando un risarcimento danni, la rete è insorta, e l’ex ministro Maurizio Lupi, fuori dal mondo, parla di concorrenza sleale, non capendo che un’economia che funziona male e solo per pochi, sta correndo ai ripari. Una corsa a due euro base, è infatti una risposta a chi guadagna poco e male, questa sentenza non potrà far altro che diffondere ancor più UberPop.