07 Dic 17

Sinistra di palazzo in mezzo alle derive

Mai come in questo momento ci sarebbe bisogno di una sinistra. Un contrappeso alle derive di questi giorni, dal blitz nero a Como nella sede dell’associazione a sostegno dei migranti, all’esplosione di qualche ora fa di un ordigno rudimentale davanti la stazione dei Carabinieri a San Giovanni a Roma, dicono di matrice anarchica, di ieri, con la dichiarazione di guerra del leader di Forza Nuova, Stefano Fiore, contro la libertà di stampa, questo è solo l’inizio ha detto sotto la redazione di Repubblica, per cui il vice direttore de L’Espresso, Tommaso Cerno, ha dichiarato di non sottovalutare questi momenti, credevamo impossibile tornassero ed invece stanno tornando. E l’Italia è un paese fragile con una democrazia giovane ed una povertà che cresce, dove i ricchi sono sempre più ricchi mentre un italiano su tre, secondo l’indagine Istat, è a rischio povertà, non c’è reddito e non c’è lavoro, carico fiscale e tensione sociale su cui s’innestano piccoli fuochi autoritari come mine pericolosissime perché s’impongono. La manifestazione di Forza Nuova a Como, proibita dal questore, hanno comunicato che la faranno lo stesso. E mentre ciò accade la cronaca informa che nel Pd saltano le alleanze. Pisapia di Campo Progressista rinuncia, ritenendo l’accordo impossibile, ed Alfano di Alleanza Popolare rinuncia. Campo Progressista s’è spaccato sullo Ius soli, d’altra parte in Senato non avrebbe avuto la maggioranza, Pisapia continuerà a lavorare su un grande centro sinistra mentre gli ex Sel scelgono Liberi e Uguali di Grasso e l’ala centrista Renzi, con un Pd sempre più isolato. Alfano smentisce calcoli, alcuni militanti andrebbero con Forza Italia altri con Renzi, mentre Fassino insiste nel ricucire cosa, non ho capito. Il disastro di una sinistra millesimale agevola le derive, si vedono solo resti di una sinistra di palazzo, da media che contano, da sondaggi e calcoli, da battaglie sui migranti non prima di aver perso di vista quelle sul lavoro, sul carico fiscale e sulla spesa pubblica che sta divorando un Paese. E in estrema sintesi sono le stesse distanze empatiche con il disagio, che hanno portato Trump al potere. Da noi sarà anche peggio.