20 Lug 15

Prg, a breve il documento preliminare

Abbiamo 19 nuovi quartieri post sisma, un territorio scarsamente popolato ma terribilmente esteso, le 49 frazioni distrutte ed abitate solo nei moduli provvisori ai margini dei borghi fantasma, mi chiedo quanto sia fattibile, scrivere sul nuovo Piano regolatore, che il Progetto case avrà funzioni turistiche o per servizi, il centro storico diventerebbe solo direzionale, mentre un anello verde circonderà il territorio con un parco tutto da impostare, con poli scolastici concentrati ad est e ad ovest della città. Quindi già pare di capire che le scuole non andranno più in centro storico, in compenso quel poco che rinasce sarà peggio di prima, come la copertura posticcia che vorrebbero fare alla de Amicis, ancora tutta da interpretare. Il documento preliminare per il nuovo Piano regolatore dell’Aquila, andrebbe all’approvazione del Consiglio comunale entro luglio ma ci saranno ulteriori sessanta giorni di confronto, al quale la città potrebbe continuare a restare indifferente. L’assessorato di Di Stefano aveva invitato tutte le associazioni e i cittadini, all’Auditorium del Parco per discuterne qualche settimana fa ma non hanno raccolto, forse perché a sei anni dal sisma, con uno strumento urbanistico vecchio di 40 anni ed una città che cambia comunque a vista d’occhio, s’è perso parecchio entusiasmo. Non lo ha perso il consigliere Antonello Bernardi che ha proposto d’introdurre anche una pianificazione sanitaria, forse perché manca, ma proprio perché manca e la città va avanti senza regole non si capisce più quanto sia applicabile alla realtà una pianificazione così tardiva. Il professor Properzi ha annunciato un convegno con l’Inu, l’Istituto nazionale d’urbanistica, per parlare dell’esperienza L’Aquila dove gli interventi spot, sono puntualmente falliti. Per la politica locale siamo ancora in tempo, nonostante lo stesso assessorato alla ricostruzione pubblica, non sappia dove mettere le mani per le scuole, per le quali hanno disponibilità finanziarie dal 2011, proprio perché non ha una pianificazione generale. L’assessore Capri non sa se interagire col collega della pianificazione oppure dotarsi di un documento proprio da far contare nello strumento strategico, ma per Di Stefano la sua delega pare questione esclusiva.


Nella foto, un distributore Fina abbandonato in centro storico.