10 Ott 16

Nuovo Prg, il pacco è servito

Dalla stampa conosciamo che alla fine di novembre il nuovo Prg andrà in Giunta e poi in Consiglio prima delle amministrative. Tutto fatto, tutto deciso dentro le segrete stanze magari con qualche cliente. Verde pubblico, parchi e giardini, asili, piazze, strade, parcheggi, aree edificabili, infrastrutture, aree commerciali, artigianali, industriali, aree edificabili, aree agricole, pascoli, boschi ed usi civici, parchi attrezzati, parchi territoriali, monumenti ambientali, ruolo delle frazioni, riequilibrio delle periferie, parco fluviale dell’Aterno, parco archeologico di Amiternum e Forconia, casette abusive, case di Berlusconi, ecc. ecc. ecc. Tutto deciso almeno per i prossimi due lustri…. E la partecipazione? …Sarà per la prossima volta …per adesso si manda la delibera ai fantastici Ctp per parere non vincolante…. E gli Ordini professionali (ingegneri ed architetti) che pur masticano la materia? …Assenti ingiustificati…troppo occupati a vidimar parcelle. …E l’Università dove si insegnano le discipline della pianificazione? …Quell’Università che lavora nella città e per la città … io (ma sarà sicuramente una mia colpa) non l’ho vista né sentita sull’argomento…. E l’Urban center? …Supremo luogo deputato a dibattere del tema… Ma perché all’Aquila c’è un Urban center? Ps. Sommessamente ricordo che alla fine degli anni 70 il vigente Prg si è formato dopo centinaia e centinaia di assemblee fatte in tutte le frazioni e in tutti i quartieri dove tutti i cittadini potevano conoscere ed intervenire e solo dopo questa larghissima consultazione fu elaborato il piano definitivo. Ma in tempi di deleghe assolute questo processo è diventato desueto.

Ho riportato integralmente l’intervento su fb dell’architetto Giovanni Cialone, tecnico ed ambientalista di Italia Nostra e sensibile a certe tematiche, sperando che il silenzio deprimente che avvolge questa strana città sul suo futuro urbanistico, svegli cittadini, consiglieri, categorie e professionisti. Anche al costo di pestare i calli al timoniere e urtare la sensibilità di chi, al clou, non vorrebbe essere disturbato.