24 Feb 16

Il nuovo Prg e le nuove centralità

Secondo il documento preliminare del nuovo Prg, approvato a novembre, tutto quanto è nato dopo l’emergenza sisma sarà recuperato e restituito a nuova vita. In centro storico c’erano gli uffici e l’università, le frazioni tendevano già allo spopolamento, c’erano poi i due nuclei industriali che con il sisma hanno attratto uffici, il polo giudiziario, servizi e commercio, tutte nuove centralità da non perdere, per cui le sedi operative degli uffici resterebbero in periferia e quelle di rappresentanza tornerebbero in centro, mentre gli alloggi dell’emergenza servirebbero in parte le eventuali esigenze di protezione civile in caso di calamità; come aree funzionali a progetti di riqualificazione urbana e paesaggistica o come parchi urbani per servizi pubblici e privati. Immaginano poi il Parco fluviale Aterno come strategico, perché attraversa la città in maniera lineare, metterebbe in rete i borghi, borgo Rivera, Onna ed il centro storico, stimolando, come attrattore insieme alla Riserva del Vera, la coesione urbana e rurale. Quindi la nuova edilizia ecosostenibile con un Regolamento ad hoc, il ruolo centrale dell’Aquila nell’Appennino e la rigenerazione urbana che cambierà il capoluogo, diventerà progetto pilota per tutti i borghi montani, partendo dalla filiera edilizia per poi rigenerare boschi, acque, energia, agroalimentare e turismo, inserendosi nelle politiche verdi delle aree protette europee. In Regione ne abbiamo otto, di cui la metà nel Comune dell’Aquila e sono la Riserva del Lago di Campotosto e quella del Fiume Vera, il Parco Nazionale Gran Sasso Laga e il Regionale Sirente Velino attraverso le quali favorire infrastrutture verdi per collegare le aree urbane a quelle rurali, creando spazi gradevoli per vivere e lavorare. Un documento di 500 pagine che scrive di cose sostenibili e della Dichiarazione di Toledo del 2010, senza però recuperare aree dismesse e fabbricati abbandonati, senza un piano intermedio per mobilità, traffico e parcheggi per la città che rinasce, e con la proposta del capogruppo Pd, Stefano Palumbo, domani in Coniglio, di abbattere gradualmente Progetto case e Map costruiti male, ma su suoli agricoli ormai urbanizzati e per il mercato edificabili. Bisognerà poi passare alla realtà.