13 Lug 16

Negozi ed attività, non c’è regola

I centri commerciali fanno dal post sisma la loro fortuna, hanno dato in fitto ogni tipo di locale, incassano bene e chi lì oggi lavora non vuole mollare, ha infatti chiesto agli uffici di poter restare definitivamente e faldoni di pratiche si ammassano sulle scrivanie del settore, che cerca risposte nella legalità. Non manca di transitarvi la politica, consiglieri comunali ed assessori a chiedere, a domandare, a fare non so che, mentre mancano delle regole certe, per tutti, che con un nuovo Piano commerciale, quello vigente è del 2002, dovrebbero stabilire quanti negozi torneranno in centro e le dotazioni dei vari pezzi di città. Nei terremoti italiani ciò che avrebbe dovuto essere temporaneo è diventato definitivo. I container in Irpinia, il Progetto case in Abruzzo e le migliaia di casette abusive, almeno 3.500 scovate dalla Forestale, con negozi ed attività commerciali che hanno riaperto ovunque, subito dopo il sisma, e che rischiano oggi di restare a vita. 500 autodichiarazioni depositate alle Attività produttive di cui circa 200, oggetto di verifica. Non abbiamo un quadro e neanche il polso, pezzi di quartieri cittadini hanno ripreso a vivere con qualche saracinesca aperta, farmacie fuori dei centri commerciali o lungo la strada, banchi su suolo pubblico, casette di legno arrangiate e tollerate ovunque. E’ in corso una ricognizione anche su Viale della Croce Rossa, dove diverse attività temporanee dovrebbero far posto al nuovo progetto di riqualificazione dell’area a collegarsi anche al rinnovato quartiere di Valle Pretara, tra i più popolari e mal messi in città, almeno negli scorsi decenni. In questo clima la politica fa i favori e guadagna voti. Banche dati per capire chi ha chiesto cosa, per fare un’indagine sul come sta diventando la città o semplicemente per sapere se un tizio ha preso indennizzi dall’Ue, dalla Regione e anche dal Comune, non esistono. Gli uffici assicurano che sarà fatta una georeferenziazione per cui potremo sapere chi fa cosa fa e dove. Nel frattempo comanda l’anarchia, il caos è strutturale, gli abusi normali e basterà un ricorso per vincere sulla legittimità e sulla legalità, mi chiedo come faranno a pensare ad un’idea di città e di futuro.