08 Set 16

Il gruppo Espresso molla Il Centro

Il quotidiano Il Centro è stato venduto dal Gruppo Espresso ad una cordata di imprenditori locali. Luigi Pierangeli, Cristiano Artoni, Luigi Palmerini e Alberto Leonardis, sono i nuovi proprietari. Giornalisti e poligrafici sono in sciopero oggi e domani perché potrebbe cambiare tutto e il loro posto potrebbe traballare. Un conto 700mila euro di perdite l’anno sulle spalle di De Benedetti, un conto su un gruppo di imprese locali, per le quali il debito potrebbe essere letale. E non sono di second’ordine le variabili politiche per cui potrebbe scatenarsi quel do ut des, con guerre giocate nelle segrete stanze e il banco potrebbe saltare in qualunque momento. Dipenderà di volta in volta dalla posta in gioco. La nuova proprietà s’insedierà a novembre, i giornalisti non hanno gradito la modalità secca della vendita, sono stati appesi per settimane, rassicurati sulla necessità di essere coinvolti, ieri la mazzata. Il Gruppo Toto e Caltagirone erano già usciti dalle trattative in corso. Soddisfazione sarebbe stata espressa dal presidente Luciano D’Alfonso il che, sancirebbe l’inizio di una campagna elettorale lunga. E a questo punto blindata. Si comincerà dal capoluogo di Regione la prossima primavera, voteremo un nuovo Sindaco, e poi a seguire le politiche e di nuovo le regionali, Pierangeli ha già Rete8 e cliniche private a Pescara, impossibile non immaginare una rotta tutta da segnare, con la quale giornalisti e collaboratori dovranno necessariamente ragionare. Non credo sia una buona notizia il fatto che un grande gruppo editoriale non ritenga L’Aquila d’interesse, nonostante le rassicurazioni post sisma di De Benedetti, d’altra parte è già successo con la redazione de Il Tempo, e anche Il Messaggero è in bilico da anni. Il Tempo potrebbe tornare in Abruzzo, e chi sa a quali condizioni. L’informazione non si regge più in piedi, chi è indipendente sulla carta, fatica a resistere ai condizionamenti di chiunque lo aiuti a vivere, fosse anche con pochi spiccioli, e la politica ci sguazza, a far tagliare fondi a chi gli scrive contro o a tentare la scalata ad organi d’informazione, utili, a veicolare finalmente solo ciò che interessa. Mentre la gente scatenata solo sui social lascia fare.