19 Set 16

Idee di città, ma l’Urban center?

Leggo della polemica di Maurizio Sbaffo, dell’Urban center, sull’assenza di tanta politica alla giornata sulla comunicazione organizzata da lui il 6 settembre scorso. Mi preoccuperei più del fatto che l’Urban center, luogo di partecipazione urbanistica, non partorisce ancora una discussione pubblica. Una, non ce n’è. Divisioni, lotte intestine, protagonismi, non ne conosco la causa ma non si parla della città. E’ vero manca l’informazione, è mancata completamente sulla zona rossa, sullo stato della ricostruzione, pratiche o indennizzi e se un giorno qualcuno vorrà leggere la storia di questo terremoto dovrà affidarsi a quello che troverà. L’informazione è strategica per diffondere un modello, una scelta, per far sapere alla gente a che punto siamo. C’erano dei bei pannelli sott’i portici, ideati dall’assessore Placidi, ma mancando la cultura della partecipazione non sono stati aggiornati, poi scarabocchiati e infine tolti. Non ci sono percorsi sicuri indicati e neanche percorsi della cantieristica segnalati o verso Beni culturali, una pianta che informi cittadini e curiosi del nostro stato dell’arte e che faccia partecipare quotidianamente alla rinascita. Continuiamo a desiderare L’Aquila che era, perché non ci fanno vedere il work in progress di quello che sarà ed è una gravissima assenza, per non aver ritenuto fondamentale alcun investimento che pianificasse comunicazione, anche visiva, alla città. Si sono intrecciati perfino sull’evento jazz, solo indiscrezioni, nulla di ufficiale fino alla fine. Sentire Sbaffo che se la prende anzi no è soddisfatto perché se ha fatto irritare qualcuno vuol dire che ha colto nel segno, porta a regredire ad un qualcosa vicino all’atomo perché talmente primordiale da pensare no, con questi presupposti non ce la faremo mai. Sbaffo è un’espressione della politica che amministra e probabilmente deve restare al suo posto, prenda spunto da chiunque proponga un proprio modello di riqualificazione, troppi, basti guardare via Sallustio e chieda, se può, dello studio commissionato al Cnr per il centro storico, dopodiché apra una discussione e coinvolga la città.