22 Dic 14

I nuovi venuti, Dell’Arti fuori dalla Rai

Giorgio dell’Arti, fondatore de Il Venerdì di Repubblica, giornalista e conduttore radiofonico di In Corpo 9 su Rai Radio uno, la rassegna stampa della mattina, ha annunciato che il 24 dicembre sarà l’ultimo giorno di conduzione, perché la Rai ha tagliato i collaboratori esterni. In realtà, ha osservato dell’Arti, la Rai continua ad avere moltissimi collaboratori esterni, in radio e in tv, ma solo lui pare essere stato fatto fuori, a causa di un suo romanzetto, come lui stesso lo definisce, che sta andando benissimo, dal titolo I nuovi venuti. Il libro, riportato in uno stralcio da Il Sole24ore è la cronaca di un violentissimo colpo di Stato che azzera nel sangue l’intera classe dirigente italiana: Berlusconi defenestrato da un antico albergo milanese, Fini decapitato, Casini impalato, D’Alema affogato nel Tevere, Veltroni lapidato. E poi sindacalisti, magistrati, giornalisti, ex tribuni e capicorrente: tutti eliminati per ristabilire i princìpi. Abrogati i quattrocento Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro e, con questi, gli integrativi territoriali e aziendali. Soppressi i trattamenti di fine rapporto e i diritti acquisiti, licenziato l’intero corpo dei lavoratori pubblici e privati. A questi è stato tuttavia concesso di far domanda di riassunzione. E’ escluso che l’impiego precedente costituisca titolo preferenziale. E’ stato soppresso il Servizio Sanitario Nazionale, il Sistema Pensionistico, il Sistema Scolastico e la Pubblica Amministrazione, benché la Pubblica Amministrazione andrà comunque ricostituita, non essendo ipotizzabile un governo senza burocrazia. Ad ogni ora del giorno e della notte sarà fornita la stessa quantità di energia, in modo da evitare picchi e segnare altri miliardi di risparmio. Le aziende saranno obbligate a organizzare turni su tutte e ventiquattro le ore. Ai licenziati che hanno presentato domanda di riassunzione è stato risposto che si sarebbero dovuti presentare agli Uffici di Collocamento Territoriale UCT. Milioni e milioni di italiani chiedono, senza azzardarsi a protestare, di essere riassunti. Sono venuti gli svizzeri a dire che sarebbero interessati all’acquisto della Sardegna. Hanno offerto cento miliardi. Sono venuti i cinesi, vorrebbero la Basilicata e il Porto di Brindisi. Gli americani puntano alla Sicilia, il Maestro Kronauer mostra che sarebbe saggio assegnare il Nord-Ovest alla Francia, il Nord-Est alla Germania, ridare il potere temporale alla Chiesa e restringere l’Italia propriamente detta al Mezzogiorno, con capitale Napoli. Di questo si sta discutendo ancora adesso. Quelli della Coca Cola vorrebbero cambiare il nome a Piazza Fontana di Trevi, intitolandola alla Coca Cola per un miliardo l’anno…E Dell’Arti, ci ha rimesso il contratto.