20 Dic 20

Città creative Unesco, da Torino la rete

Un accordo di collaborazione tra le Città creative Unesco italiane per fare rete, stretto in occasione della rassegna Torino Design of the City, nuovo coordinamento per promuovere un modello di sviluppo del territorio che abbia la creatività come fondamento.

La rete tra le Città creative Unesco nasce nel 2004 per promuovere la cooperazione tra le città che vedono nella creatività un elemento strategico per lo sviluppo urbano sostenibile ed è divisa in sette aree Musica, Letteratura, Artigianato e Arte Popolare, Design, Media Arts, Gastronomia, Cinema.

Le città che fanno parte della rete sono ad oggi 246, insieme, lavorano su progetti finalizzati allo sviluppo del territorio attraverso la creatività e l’industria culturale.

In Italia, le Città creative Unesco sono Alba, Bergamo e Parma, gastronomia, Biella, Carrara e Fabriano, artigianato, Bologna e Pesaro, musica, Milano, letteratura, Roma, cinema e Torino design.

Le 11 città italiane hanno ideato un progetto di collaborazione e di lavoro per il prossimo anno tenendo conto dell’emergenza sanitaria. Il confronto avviato punta ad una piattaforma di riflessione e ricerca nell’ambito delle nuove economie, per generare connessioni tra cultura, sviluppo economico e turismo, andando oltre gli ambiti tematici delle Città creative appunto musica, design, film, arte popolare, gastronomia, letteratura, arti digitali.

Un aspetto fondamentale è riservato alla comunicazione, per creare da un lato un canale con l’Unesco e dall’altro per pianificare una serie di interventi per dare visibilità ai singoli progetti anche al grande pubblico.

Si punterà  anche a progetti condivisi da realizzare in collaborazione con  le diverse città creative, favorendo un network che cominci ad unire  le diverse aree del Paese.

Fabriano guiderà il progetto di coesione e collaborazione, dopo la fortunata esperienza del meeting annuale del 2019, con la collaborazione di Carrara e Pesaro. Torino, d’altra parte, ospiterà i prossimi incontri di questa nuova coesione, che si terranno, presumibilmente, nel 2021 e nel 2022.