30 Set 16

Cialente e la crescita a volumetria zero

Ai primi di giugno, la Camera ha approvato la legge sul consumo di suolo zero al 2050, per il riuso degli edifici sfitti e delle aree dismesse, la rigenerazione urbana e la riqualificazione energetica con demolizione e ricostruzione di edifici che consumano troppa energia. Da noi demolizioni e ricostruzioni sono state decise singolarmente da ogni proprietario e questa è già storia. Dopodiché invece di recuperare, ridisegnare, ripianificare, ripensare, senza continuare a spolpare territorio, la Giunta Cialente approva planivolumetrici, senza un nuovo Piano regolatore, l’ultimo dei quali qualche giorno fa per una struttura commerciale a Sant’Antonio, sulla Statale 17, che già esplode per traffico e mancanza di parcheggi, su circa 10mila mq di terreno. Ancor prima di aver ripensato con un Piano commerciale le necessità della città che cambia, con la solita promessa del fare, da parte dell’impresa Idr srl, parcheggi e verde pubblico ed opere di urbanizzazioni che nei decenni, all’Aquila, non solo non hanno mai ceduto ma addirittura hanno riutilizzato per ulteriori interventi. L’urbanistica rimarrà la coscienza nera di tutte le amministrazioni che negli anni hanno consentito di tutto, chiudendo entrambi gli occhi. Tra le promesse elettorali di Cialente per il mandato 2012-2017, sull’urbanistica testualmente leggo: La pianificazione urbanistica, ed in particolare la redazione di un nuovo Piano regolatore generale, sarà orientata alla conservazione del territorio anche nella prospettiva di arrestare il consumo di suolo; la ricostruzione e riqualificazione del territorio sarà ispirata al principio della crescita a “volumetria zero” perché “le città rinascono su se stesse”; la progettazione e realizzazione di nuovi interventi e di nuove opere particolarmente impattanti, così come gli interventi in materia di attività estrattive, saranno sottoposti a valutazione ambientale, economica e di utilità attraverso il coinvolgimento della popolazione interessata. In realtà Cialente, e anche questa è storia, decide senza città e senza consiglieri, consuma suolo e viabilità con Piani inapplicati alla vita reale, ed è con questi regali che la primavera prossima ci lascerà.