Sono 16 i dossier delle città e delle Unioni di Comuni candidati per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2026 pervenuti al Ministero della Cultura entro il termine previsto del 27 settembre 2023.
Di seguito l’elenco delle città, con il titolo del progetto, che hanno presentato la domanda:
Agnone (Isernia), “Agnone 2026: Fuoco, dentro. Margine al centro”
Alba (Cuneo), “Vivere è cominciare. Langhe e Roero, un’altra storia”
Bernalda (Matera), “Ascolto. Mondo, Conoscenza e Mistero”
Cosenza, “Dai Sogni ai Segni”
Gaeta (Latina), “Blu, il Clima della Cultura”
L’Aquila, “L’Aquila Città Multiverso”
Latina, “Latina bonum facere”
Lucca, “Lucca 2026. Abitare la cultura”
Lucera (Foggia), “Lucera 2026: Crocevia di Popoli e Culture”
Maratea (Potenza), “Maratea 2026. Il futuro parte da un viaggio millenario”
Marcellinara (Catanzaro), “L’Incontro nel punto più stretto d’Italia”
Rimini, “Vieni oltre. Il futuro qui e ora”
Treviso, “I Sensi della Cultura”
Unione dei Comuni Terre dell’Olio e del Sagrantino (Perugia), “CulturaXBenessere”
Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena), “Valdichiana 2026, seme d’Italia”
Unione Montana dei Comuni della Valtiberina Toscana (Arezzo), “Il Cantico delle Culture”.
Salute pubblica e benessere. Coesione sociale. Creatività e innovazione. Sostenibilità socio-ambientale. Sono i quattro assi portanti del dossier di candidatura della città dell’Aquila a Capitale Italiana della cultura 2026, presentato al Ministero della Cultura. Entro il 15 dicembre 2023, la commissione definirà la short list delle dieci città finaliste, e la procedura di valutazione – dopo l’audizione pubblica dei progetti finalisti entro il 14 marzo 2024 – si concluderà per il 29 marzo 2024 con la proclamazione della Capitale italiana della cultura 2026.
Logo scelto, una forma rivisitata e stilizzata del rosone della Basilica di Collemaggio. Attraverso il segno si propongono scenari e ambienti del passato per generare un ponte con il futuro grazie all’uso della tridimensionalità, con la quale si vuole creare in chiave immersiva la forte contaminazione tra scienza, cultura umanistica e tecnologia, si legge nella nota stampa.
Nel logo sono evidenziati, attraverso delle sfumature, i cinque differenti colori che caratterizzano i cinque ‘cardini’ con cui vengono declinati gli assi portanti del dossier di candidatura: Multiculturalità. Multidisciplinarità. Multitemporalità. Multiriproducibilità. Multi-naturalità, che a loro volta, formano l’unicum del segno identitario della città.
L’Aquila Città Multiverso, è concettualmente proposta con le sue aree interne nelle sue molteplici dimensioni di territorio (tra locale e globale), virtualmente abbracciato integralmente da questa sfera emozionale.
Il dossier presentato al ministero mette in evidenza il percorso di rinascita e rigenerazione dell’Aquila, e dei territori colpiti dal sisma, fondato sulla cultura quale elemento capace di riconnettere, innovare, alimentare crescita e sviluppo economico. Abbiamo lavorato al dossier unitario – con L’Aquila capofila in rappresentanza dei territori colpiti dai terremoti del 2009 e del 2016 – con lo scopo di avviare una sinergia strategica per la riscoperta delle aree interne del Centro Italia valorizzandone l’identità e il valore. La sinergia con la città di Rieti è nata proprio in ragione del legame storico tra i due territori accomunati anche da elementi naturalistici e archeologici. Una sfida importante che affrontiamo per la seconda volta e con grande coraggio nella speranza di realizzare un progetto culturale condiviso tra istituzioni che finalmente dialogano in modo proficuo per il bene comune, ha dichiarato il sindaco Biondi.
L’ultima città ad essere insignita del titolo è stata Agrigento per il 2025, preceduta da Pesaro che diventerà capitale della cultura nel 2024 e da Bergamo e Brescia che sono insieme la Capitale italiana della cultura attualmente in carica per il 2023. La prima a ottenere questo riconoscimento è stata Mantova nel 2016. Poi sono seguite Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018 e Parma nel 2020, titolo prorogato anche nel 2021 a causa dell’emergenza Covid-19, nel 2022 è stata Procida.