31 Mag 17

Biondi, all’Aquila un modello Perugia

Ancora qualche giorno e bisognerà farsi un’idea vera. Tolti i big, i programmi elettorali che poi non si realizzano, sfilate, coltellate e pizzicate varie con i candidati che vogliono farsi conoscere, cerco di stringere a cominciare da Pierluigi Biondi, candidato sindaco per L’Aquila con il centro destra, muovendomi sui grandi temi. L’occupazione prima di tutto. I 40milioni di euro all’industria e al farmaceutico non hanno portato ancora nulla, ma neanche si percepisce la ricerca e poi la cultura che per Biondi è innovazione e sperimentazione, di certo non rendita degli enti Fus. Pensa  agli stati generali della cultura ed il suo è un Modello Perugia, due o tre cose importanti su cui puntare per l’anno intero e poi concentrarsi sulla settimana della Perdonanza come primo Giubileo, recuperando l’Isola sonante in ogni angolo della città ed evitando la discoteca nelle piazze. Per lui non si può fare di tutto di più se dev’essere turismo religioso per quella settimana sarà così. Niente assistenzialismo né culturale né sociale, sul Progetto case non si capisce più nulla, eliminerà subito il bando social housing che attrae solo un’umanità disperata per puntare a farle acquisire alle giovani coppie. E poi una Giunta di qualità non raccogliticcia, mi sto giocando la reputazione, dice, e di sicuro lo spoil system, Biondi vuole riqualificare la macchina e far ruotare i dirigenti. Punti informativi per avvicinare il Comune al cittadino e agli anziani e poi una visione della città, riqualificando intanto gli spazi pubblici. Dalle cattedrali nel deserto abbandonate all’urbanistica delle periferie perché non siano quartieri dormitorio come Valle Pretara o San Gregorio, e poi riprendere il progetto di 15 anni fa sui parcheggi intorno al centro storico, da 500 ognuno, per riportarci la gente e subito gli uffici tipo l’Usra che non esclude dallo spoil system. Puntare a poche grandi cose ma buone, fare un Centro Congressi e un Polo Fieristico, perché mancano,  provare la strada della riqualificazione urbanistica eliminando le brutture, quindi il Gran Sasso, un sistema montagna a lungo termine ma intanto subito sottoservizi e servizi igienici a Campo Imperatore, passando per il patrimonio agricolo e di qualità residenziale da cominciare a valorizzare.