Circa 400milioni di euro per la ricostruzione privata sono fermi, perché i tecnici sono in ritardo con la consegna della scheda parametrica parte seconda di oltre un anno, quando la legge concede solo 90 giorni di tempo dall’avviso del Comune capoluogo.
Un anno di ritardo, lo ha detto stamattina Raniero Fabrizi, responsabile dell’Ufficio speciale, in una seconda commissione inaugurata dal presidente Raffaele Daniele per far conoscere il processo sotto ogni aspetto. Ritardi dei tecnici anche sulle integrazioni richieste, ritardi del Genio Civile nei controlli sulle parti strutturali, ritardi nel rilascio dei pareri della Sovrintendenza e degli uffici comunali sui titoli edilizi e ritardi nei condoni ne abbiamo 4mila appesi, ha detto l’assessore alla pianificazione D’Eramo, ad oggi ne licenziamo 250 l’anno.
Raniero Fabrizi dice che finirà la ricostruzione nel 2020, se entro il 2018 riuscirà a pubblicare tutte le schede parametriche parte seconda. Ma quando mai?
1600 schede in tutto, di cui solo il 40% istruito nella parte prima (724), ed il 60% istruito nella seconda (250) ma su quelle presentate, cioè 409, non da presentare, restandone appese 315 e ben piú della metà ancora da guardare. Quelle della vecchia filiera sarebbero chiuse al 97%, forse finite l’anno prossimo, ma è tutto da vedere. Anche le frazioni starebbero a caro amico con i ritardi dei tecnici e probabilmente è proprio con queste lobby che bisognerà fare i conti sul serio. Sappiamo che il sindaco Biondi vorrebbe velocizzare le pratiche sotto il milione con una parametrica spedita, così come i Sal finali le cui istruttorie sono ferme a febbraio; accelerare poi tutto ma è da elaborare e deve trovare il veicolo normativo, intanto abbiamo appreso da un tecnico Usra, che la città è stata adeguata sismicamente solo al 15%, mentre il resto è solo migliorato al 70%.