Comincerei a sensibilizzare l’elettorato aquilano alla doppia preferenza. Non ho ancora sentito una sola voce a spiegare che l’ultima normativa del 2012, puntando al riequilibrio dei generi nei Consigli elettivi e nelle rappresentanze societarie, consente di esprimere in una stessa scheda il voto ad un uomo e ad una donna della stessa lista e quei voti si sommeranno. 32 consiglieri da eleggere all’Aquila e nelle liste ci dovranno essere minimo 7 massimo 11 donne, pena la nullità della lista stessa. Siamo preparati? Sono vere le voci degli inciuci nei partiti dove a vincere saranno gli uomini, elettoralmente più forti? Ci sarà sicuramente una rappresentanza femminile un po’ più forte, commenta il presidente del Consiglio Carlo Benedetti, hanno la possibilità di abbinarsi a candidati uomini nella stessa lista. Ci sarebbero trattative soprattutto nel Pd, con intese tra un uomo e quattro o cinque donne le quali porterebbero al collega i primi posti della lista e molto poco otterrebbero per sé, perché più deboli. Carlo Benedetti non conferma le indiscrezioni e rilancia più donne ci sono e meglio è, hanno un modo di affrontare i problemi migliore degli uomini anche se non siamo andati molti avanti nella rappresentanza femminile. Nell’attuale Consiglio è stata eletta solo Antonella Santilli, forse lei e le assessore uscenti potrebbero avere qualche vantaggio in realtà non credo che lo Statuto ed i Regolamenti, la cui commissione è presieduta proprio dalla Santilli, garantiscano oggi una rappresentanza di genere equilibrata anche negli assetti societari dell’amministrazione dove la predominanza resta maschile. E con questo segno rischia di evolversi nel futuro. D’altra parte è in gioco la qualità del prossimo Consiglio per cui Benedetti raccomanda non votate parenti e amici per poi lamentarvi della qualità del Consiglio comunale, esprimete un voto politico per capire a chi si mette in mano la città. Di certo per il presidente sono da evitare i civici nati due giorni prima le elezioni.