14 Apr 17

Ripresa economica per tornare a vivere

Un sistema urbano creativo, capace di creare condizioni più favorevoli per nuove iniziative culturali, basate sull’intreccio tra competenze e tradizioni diverse capaci di creare opportunità di lavoro. E’ questo che mancherebbe alla strategia di ripresa culturale della città dell’Aquila che tuttavia l’amministrazione, che gestirà 13milioni e 200mila euro fino al 2020, non ha tentato minimamente di creare. Al contrario risultano privilegiate, nelle assegnazioni del 2016, la prima annualità che dovrebbe andare a rendicontazione per progetti già fatti, proposte ed attività che non hanno nulla di che e non esaltano certo il rilevante patrimonio architettonico, culturale ed artistico che insieme all’Università ha sempre animato la vita del centro storico. La strategia Operazione Restart in collaborazione con Roma, parla d’incubatore di creatività, di apertura ai talenti e alle risorse imprenditoriali esterne per concretizzare il progetto di capitale della cultura a livello nazionale. Dov’è la rete? E quando è stato sostenuto l’incontro strategico dell’asse culturale con quello dell’industria, della ricerca e della formazione, dell’ambiente e del turismo? Questo ci hanno indicato da Roma per una ripresa vera che deve inglobare anche la misura del Fare Centro, cioè gli incentivi ad aprire o riaprire attività commerciali e professionali in centro storico ed invece manca del tutto la rete anche col cratere, perché poi la Leone, assessora alla cultura, non parla col collega Mancini del commercio, che non parlano col resto della squadra su formazione, ricerca e industria e che non si confrontano con tutto un mondo fuori che vorrebbe pulsare e che loro, con una conclamata grettezza, non riescono nemmeno a percepire. I progetti culturali da rimborsare con fondi pubblici non sono stati valutati col sistema previsto dal Cipe, nemmeno nei risultati ottenuti, ammesso fosse accettabile la modalità assolutamente discrezionale utilizzata del rimborso a rendiconto. Sono passaggi delicati dell’aiuto pubblico per riprenderci la vita, la socialità ed il lavoro, ma il treno sta passando e la politica è concentrata solo su se stessa e sulle elezioni.