Capitale italiana della cultura 2022 sarà l’isola di Procida, ma la serie di trame raccontate sulla stampa nazionale merita di essere chiarita subito. La prima ad esultare il 18 gennaio 2021, giorno della proclamazione da parte della giuria, è stata Silvia Costa, commissario del Governo per il recupero dell’ex carcere borbonico di Santo Stefano/Ventotene, nominata il 28 gennaio 2020 per un anno rinnovabile, con il compito di valorizzare quel patrimonio.
La già europarlamentare, eletta con il Pd, non ha fatto in tempo a sapere della vittoria di Procida che già il 18 gennaio dichiarava, possiamo essere capofila di una prospettiva strategica interessante, con un plurale convinto, inserendosi in un nanosecondo con il progetto dell’ex carcere, forte di una vittoria sancita da una giuria, a lei, in parte vicinissima. A cominciare dal presidente Stefano Baia Curioni, architetto della Bocconi, tra gli esperti selezionati da Silvia Costa per integrare lo studio di fattibilità per il recupero dell’ex carcere di Santo Stefano/Ventotene (nella foto). Un progetto di recupero e rifunzionalizzazione lanciato da Renzi nel 2016 e rilanciato dal Governo Conte, su impulso del ministro Franceschini, per un valore di 70milioni di euro.
Mi sono già complimentata con il sindaco, l’assessore alla cultura e il direttore della candidatura Agostino Riitano, con i quali ero già in contatto e con cui dobbiamo collaborare dal momento che Procida e Santo Stefano/Ventotene hanno in comune l’insularità e la presenza di un carcere, aggiungeva la Costa. Nella giuria per designare la capitale c’è anche Cristina Loglio, già nel Cda della Fondazione Campania dei Festival, tra gli sponsor della candidatura, e che figura nello staff del commissario Silvia Costa per il recupero del carcere di Santo Stefano, e con lei, sempre in giuria, Salvatore Adduce, ex deputato Ds, già sindaco di Matera e presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019, capogruppo Pd in Consiglio comunale a Matera nel 2020. A brindare il 18 gennaio 2021 per la vittoria di Procida, c’è anche Agostino Riitano, curatore del dossier, il re Mida d’Italia, per il Corriere del Mezzogiorno, ogni lembo di terra sfiorato dai suoi neuroni è destinato a diventare l’oro della capitale della Cultura, è accaduto con Matera, quand’era project manager supervisor con Adduce, alla guida della Fondazione, ed è successo ancora una volta con Procida per un progetto, si legge nella motivazione, che potrebbe rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere.
Dunque Riitano cura il dossier, e Adduce, con cui ha già lavorato per Matera, dovrà giudicarlo. Gente che si conosce bene in un ampio cerchio in cui tra le città costiere e metropolitane potrebbe inserirsi anche Napoli, siamo pronti a lavorare fianco a fianco affinché la grande vittoria di oggi possa costituire un’occasione di rilancio per l’isola e per tutta l’area metropolitana, ha commentato il sindaco De Magistris. Sarà comunque Ventotene, la grande protagonista, in un’orbita dem assolutamente blindata anche nel Lazio. Nella mia Regione abbiamo approvato una legge che valorizza Ventotene come luogo della memoria, comunicava il presidente della Regione Lazio e segretario Pd, Nicola Zingaretti, ai primi di agosto. La tragedia e la crisi di questi mesi ci hanno mostrato il volto di un’Europa da difendere e rilanciare. Orgoglioso del Lazio che rende più forti le radici comuni.
Un milione di euro a Procida per l’anno che le spetta, oltre alle risorse garantite dal Recovery fund, in un cerchio di congiunture favorevoli assolutamente da dipanare.