09 Set 20

MAXXI L’Aquila, porte e menti aperte

MAXXI L’Aquila ha già la brochure per l’inaugurazione del 30 ottobre prossimo. In italiano e in inglese. Un polo della creatività contemporanea in un gioiello del barocco. A Palazzo Ardinghelli nasce il MAXXI L’Aquila, un laboratorio dedicato alla produzione artistica e culturale aperto al territorio e alle sue energie. Uno spazio dove le collezioni di arte, architettura e fotografia del MAXXI prenderanno vita insieme a mostre temporanee, programmi di approfondimento e progetti educativi.

Tra i soci Mibact, Regione Lazio, Enel. Sponsor Cassa depositi e prestiti. Un progetto che potrà rappresentare molto per chi crede nell’arte contemporanea.

Crocevia di comunicazione, incontri e collaborazione tra i linguaggi espressivi, il MAXXI L’Aquila si configura come un polo in grado di intrecciare reti a diversi livelli tra i protagonisti del contemporaneo e tra i soggetti operanti nel multiforme sistema artistico e scientifico, (gallerie, fondazioni, associazioni, altri musei e istituti di ricerca) dando voce alle eccellenze della creatività nazionale e internazionale. Così, viene proposto il Progetto culturale ed espositivo.

Come accade nella sua sede di Roma, il MAXXI L’Aquila punta a far dialogare arti visive, performance, fotografia e architettura interrogandosi sulla contemporaneità e a realizzare attraverso le produzioni di artisti e creativi la sua missione istituzionale e la sua vocazione culturale e sociale. Una sede distaccata dove si avverte inevitabilmente una suggestione, che scorra un filo ideale tra la piazza disegnata a Roma da Zaha Hadid e questa corte interna del magnifico Palazzo Ardinghelli. Ma c’è davvero una trama di ricerca comune, tra le due sponde. Inediti allestimenti di opere conservate nelle collezioni di arti visive, architettura e fotografia del Museo nazionale delle arti del XXI secolo e nuove mostre originali animano gli spazi dello storico edificio barocco, nell’ambito di un progetto volto a suscitare e sviluppare all’Aquila un polo della creatività contemporanea e della crescita culturale, si legge ancora nella brochure. Palazzo Ardinghelli ha l’elemento che caratterizza maggiormente l’architettura nel cortile da cui origina il monumentale scalone di derivazione borrominiana affrescato dal veneziano Vincenzo Damini nel 1749. Proprio la corte interna, che attraversa l’elegante edificio tra piazza Santa Maria in Paganica e via Garibaldi, farà diventare il museo anche uno spazio pubblico, con un’affinità al sistema urbano della piazza del MAXXI, a Roma, che accoglie il quartiere e la città.

Accanto a progetti site specific, le sale di Palazzo Ardinghelli ospitano opere della Collezione MAXXI con una programmazione di mostre temporanee d’arte, architettura e fotografia.

Si comincia con le committenze speciali degli artisti italiani Elisabetta Benassi, Daniela De Lorenzo, Alberto Garutti, Nunzio, Ettore Spalletti e della giovane artista russa Anastasia Potemkina e con i progetti originali di due maestri della fotografia: quello su L’Aquila  firmato da Paolo Pellegrin e quello di Stefano Cerio con la comunità degli abitanti di Onna.

L’intervento museografico e l’adattamento degli spazi funzionali all’allestimento delle opere della Collezione del MAXXI e al programma culturale, è stato progettato da un team di tecnici esperti della Fondazione MAXXI d’intesa con il MiBACT.

Una sfida comune per il Museo nazionale delle arti del XXI secolo e le istituzioni, fondazioni, associazioni della città e della Regione devastate dal sisma nel 2009. La nostra speranza è che le collezioni di arti visive, architettura e fotografia e le mostre pensate per gli splendidi ambienti di Palazzo Ardinghelli possano offrire un contributo alla ricomposizione civile e sociale attesa a lungo. Il MAXXI L’Aquila suggella un programma voluto dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo: investire nella cultura, accendere relazioni tra molteplici talenti e professionalità, testimoniare il legame dell’Italia tutta con una comunità. La sede distaccata del MAXXI è la prova che si può essere punto di riferimento e di coagulo per una fitta rete di enti, pubblici e privati, capaci di spirito innovativo e collaborativo. Per la collettività artistica, per il tessuto urbano, per i centri dello studio e della ricerca, della produzione e del volontariato coinvolti, è molto più di una speranza. È un passo nella direzione immaginata: imprimendo la svolta dei fatti, considera Giovanna Melandri, presidente Fondazione MAXXI.

MAXXI L’Aquila dove porte e menti sono aperte, lancia la brochure. Speriamo che la nostra comunità sappia cogliere l’invito aprendo ai talenti e a un circuito virtuoso in cui provare a credere sul serio.

 

Palazzo Ardinghelli, sala Voliera – ph. Andrea Iemolo