Unico Gran Sasso, è un’Associazione temporanea di scopo, Ats, che riunisce 22 Comuni del cratere sismico 2016/2017, 3 Province, quasi 1.500 kmq di territorio e una popolazione di oltre 90mila abitanti, per un progetto unitario di ripresa che non dovrà lasciare indietro nessuno ed un modello innovativo di rinascita.
I Comuni sono: Teramo, Barete, Crognaleto, Cagnano Amiterno, Campli, Campotosto, Capitignano, Castel Castagna, Castelli, Civitella del Tronto, Colledara, Cortino, Fano Adriano, Farindola, Isola del Gran Sasso, Montereale, Pietracamela, Pizzo, Tossicia, Torricella Sicura, Rocca Santa Maria e Valle Castellana.
Il Comune di Crognaleto è capofila.
Il Comune di Teramo coordinatore di area vasta.
Organo decisionale di Unico è la cabina di regia presieduta dal Sindaco del Comune capofila e costituita da cinque Sindaci in rappresentanza delle cinque Aree territoriali dell’Ats: l’Area Alto Vomano, l’Area Alto Aterno, l’Area Valle Siciliana, l’Area Monti Gemelli e l’Area Capoluogo.
Ci credo molto. Unico Gran Sasso è un modello irripetibile e per i prossimi sei anni disporrà di 1mld 800mln di euro disponibili per valorizzare e far ripartire il cratere, ha detto Giovanni Legnini, commissario alla ricostruzione 2016, alla presentazione dell’Ats. Non c’è solo bisogno di rinascita c’è bisogno di una coesione interistituzionale, che già di per sé è un grande valore politico.
La ricostruzione procede veloce, le case saranno rimesse a posto, ma poi? Chi le vivrà? Con che economia? Ecco perchè, per la prima volta nella storia della ricostruzione dei nostri terremoti nasce Unico, 22 sindaci del cratere abruzzese che si riuniscono in una specie di consorzio per organizzarsi sui tavoli dove si decideranno le cose. Noi pensiamo anche al sociale e al futuro, trasporti, sanità, economia, così all’Ansa il sindaco di Crognaleto, Teramo, Giuseppe D’Alonzo, promotore di Unico Gran Sasso. Siamo senza bandiere che non il nostro territorio, per mettere a sistema le risorse che arriveranno e andare oltre il mattone per intenderci.
Il Progetto Unico nasce dall’esperimento Abruzzo dal Vivo, un progetto culturale e di promozione turistica dei 22 territori. Partner Fondazioni bancarie, Camere di Commercio e associazioni. Il problema attuale è quella della perdita di tessuto sociale. Si rischia di ricostruire un territorio bello ma vuoto, bisogna attivarsi per diventare attrattivi. La digitalizzazione è la strada per mantenere le popolazioni sul territorio, i nostri paesi devono vivere tutto l’anno, ha aggiunto.
Tutti concordi nel partecipare ai tavoli che decideranno del Pnrr, salvaguardando le tradizioni delle aree interne e con uno sguardo all’innovazione, ma soprattutto uniti.
E’ un momento importante perché con Unico si lavora all’appetibilità del territorio, non si deve lavorare solo sulla ricostruzione materiale, ha commentato poi Stefano Cianciotta, è una nuova occasione di dialogo con le istituzioni, con una visione strategica, per un modello valido per tutta l’Italia centrale.
Intanto il commissario Legnini continua a lavorare sulla governance, c’è un percorso che deve essere completato, ha anticipato. Domani sarò audito in un incontro con il Presidente del Consiglio e con le commissioni che si occupano della governance del Pnrr e credo che qualcosa sull’Appennino centrale bisogna aggiungere. Come dividiamo le risorse? Le dividiamo per i due crateri, ha concluso, credo che occorra un unico progetto che riguardi tutto l’Appennino centrale, un progetto unitario con investimenti che interessino più territori insieme.