Il ministro Trigilia, ha replicato alle teorie complottiste del Pd locale con una relazione sulla ricostruzione che invierà al Parlamento. Oltre a ripercorrere le tappe dall’emergenza, il ministro fa un ragionamento con cui dimostra che alla città e al cratere, non serviranno più di 500milioni di euro di cassa l’anno. Ipotizzano che i cantieri dureranno in media 36mesi, dunque per quel che riguarda il finanziamento dei lavori, il 46 per cento arriverebbe subito, una volta approvato il progetto definitivo, comprensivo del 2 per cento per le spese tecniche, dopodiché una volta speso il novanta per cento di questa prima parte, dopo 18 mesi almeno, l’Ufficio speciale girerà l’ulteriore 44%, per liquidare l’ultimo 10% a cantieri finiti. Dunque il fabbisogno quantificato in un miliardo e due l’anno, non deve significare la cassa subito, ma la questione s’è irrigidita troppo, è ancora in corso una bufera giudiziaria che promette altri risvolti, mentre il Pd locale attende con ansia segnali romani di solidarietà al proprio Sindaco, che faticano ad arrivare, promuovendo una mobilitazione al Parco del Castello, per difendere l’onorabilità di chi ha operato finora nella ricostruzione. Ma non servirà a nulla salvare l’onorabilità di un Sindaco non inquisito, quando l’unico motivo per cui si è dimesso è la generosità di dover fare un passo indietro per il bene della città, la quale potrebbe ritrovarsi a Roma senza poter stare la testa alta. Al contrario l’unica verità veicolata dagli ambienti democratici, è il complotto ordito ad arte contro la gestione ordinaria del Comune, un paraocchi che non consente di mettere insieme i tasselli, per richiamare al proprio ruolo lo stesso Aielli, responsabile dell’Ufficio speciale, il quale, ha istruito a fine anno 400milioni di pratiche per i lavori, ma non ha proiettato i tempi per le aperture dei cantieri, quindi per l’approvazione definitiva dei progetti così da poter pagare alle imprese la prima tranche dei lavori, e verificare realmente, quanta cassa occorra l’anno.