Si è conclusa con una sentenza del Tar, una prima fase di quella che resterà per L’Aquila una delle grandi incompiute: la metropolitana di superficie. Decisa nel 2002, costata milioni di euro, e con un vizio nella procedura d’affidamento dei lavori, in project financing, alla concessionaria Cgrt dell’imprenditore Eliseo Iannini, che non avrebbe però corso alcun rischio d’impresa. Ed anzi il Comune dell’Aquila, gli avrebbe versato per trent’anni un canone annuo di un milione e mezzo di euro, per fargli recuperare l’investimento del 40%, mentre la gestione ed il rischio se li sarebbe accollati un altro imprenditore. Una concessione strana su cui è intervenuta la Corte di giustizia europea con una sentenza con la quale ha configurato la violazione del diritto comunitario, la Cgrt avrebbe dovuto vincere un appalto ed accollarsi ogni rischio, la concessione di quei lavori non era legittima. A questa sentenza ha dovuto attenersi il Comune dell’Aquila, annullando nel 2009, in autotutela, ogni atto relativo a quell’affidamento, una decisione impugnata subito dalla Cgrt, che ha chiesto al Tar un indennizzo e il risarcimento danni. Un annullamento peraltro necessario, altrimenti l’Ue avrebbe attivato una procedura d’infrazione contro l’Italia, che avrebbe a sua volta agito con una rivalsa contro l’amministrazione del capoluogo. Il Tar ha respinto in toto il ricorso della Cgrt, che curiosamente aveva rinunciato, il 25 febbraio, all’impugnativa, ma i giudici hanno comunque rigettato il ricorso, anche nel danno o indennizzo, considerando decaduto il contratto stipulato, a causa dell’invalidità della concessione. Peraltro già una sentenza del Consiglio di Stato vietò nel 2008 il passaggio della metro su via Roma, per le vibrazioni nocive sui palazzi antichi, ed altri numerosi problemi come il pagamento dei vagoni mai dimostrato o continui ritardi che hanno sempre intralciato la grande opera. Vedremo se la Cgrt otterrà il rimborso dei lavori già fatti, lo deciderà il giudice ordinario, anche se alcune rotaie sono già state smantellate dopo il sisma, su viale Corrado IV, per realizzare altri lavori. Nella foto, la rimessa abbandonata.