C’è una proposta di legge – sottoscritta da me insieme a colleghi di tutti i gruppi (Di Benedetto, Santangelo, Angelosante, Mariani e Quaglieri) – per localizzare nel capoluogo di Regione la sede del Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzese, avendo il Comune dell’Aquila – grazie all’impegno dell’assessore Carla Mannetti – messo a disposizione gratuitamente una struttura operativa e istituzionale nell’aeroporto della Protezione Civile di Preturo. Ma il consigliere Febbo – che non voglio credere nasconda altre ragioni che non la sua storica e nota conoscenza della montagna e alla disinteressata dedizione al Soccorso Alpino – ricattando la maggioranza, vi si oppone con motivazioni arroganti e false, così il consigliere regionale Pd, Pierpaolo Pietrucci.
Tutta l’ostinazione di Febbo si fonda su una lettera dell’attuale Presidente del SASA che elenca le varie sedi legali che il SASA ha avuto nella sua storia: una lettera che conferma pienamente le nostre ragioni. Il SASA ha avuto nella sua storia diverse sedi legali, in base alla funzionalità della struttura e alla maggior ‘comodità’ e operatività dei Presidenti che si sono succeduti fino al 2014.
Esattamente: fino al 2014, l’anno in cui, con la LR 20, la Regione intervenne per normare, sostenere e promuovere un’attività generosa e meritoria fino a quel momento di tipo volontaristico, spontaneo, affidato all’autonoma organizzazione e disponibilità degli associati. Da quel momento, la Regione col suo atto istituzionale collega le missioni del SASA al Servizio sanitario regionale decidendo di avvalersi del SASA-CNSAS ‘…per gli interventi di soccorso in stretta collaborazione con il Sistema di Urgenza ed Emergenza Medica delle ASL attraverso il numero unico 118’ e ‘…per i servizi di elisoccorso Search and Rescue (SAR), identificati presso la ASL dell’Aquila (Centrale Operativa SUEM 118 di L’Aquila)’. La valorizzazione istituzionale del SASA è confermata dall’impegno con cui la legge ‘…finanzia annualmente le spese per i servizi di elisoccorso, l’addestramento e l’aggiornamento tecnico delle squadre di soccorso, l’adeguamento o l’ammodernamento del materiale tecnico, attrezzature e mezzi, la formazione e l’aggiornamento degli operatori…’.
Insomma, la legge introduce una dimensione nuova che comporta il diritto-dovere della Regione di assicurare il necessario e crescente sostegno alle attività del SASA, intensificare le azioni di conoscenza, prevenzione e valorizzazione delle attività in montagna, controllare il corretto utilizzo delle risorse erogate, intervenire per migliorare l’efficienza degli interventi. Proporre dunque la localizzazione all’Aquila della sede del SASA è una scelta basata in primo luogo sulla logica operativa, la funzionalità logistica, la velocità, la tempestività e dunque l’efficacia degli interventi di Soccorso – su tutto il territorio regionale e in ogni ambito della montagna abruzzese – nei quali, a volte, anche pochi minuti rischiano di essere determinanti per la vita o la morte delle persone coinvolte. E in secondo luogo sulla convenienza economica e dunque per sul corretto e miglior utilizzo delle risorse – vista la gratuita disponibilità delle strutture assicurate dal Comune dell’Aquila – al fine di evitare assurdi sperperi di risorse, come quello che deriverebbe dall’acquisto di una sede a Pescara, che non esiteremo un istante a segnalare alla Corte dei Conti e alla giustizia ordinaria. L’accantonamento di fondi in atto per l’acquisto di una sede a Pescara impone di intervenire subito per scongiurare questo scandalo. Un’ultima penosa considerazione la rivolgo agli assessori aquilani Liris e Imprudente, vergognosamente muti e indifferenti di fronte allo sfregio che si è finora consumato e incapaci di alzare anche solo lo sguardo di fronte all’arroganza di Febbo. Riproporremo in aula l’emendamento per consentire un confronto serio e libero da ricatti e condizionamenti, conclude il consigliere Pietrucci.